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Tradizioni riminesi
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Tradizioni riminesi che si mantengono nel tempo

La Romagna è terra di tradizioni: lo conferma la cultura gastronomica, ricca di prodotti del territorio preziosi, genuini e cucinati in maniera tanto semplice quanto magistrale, secondo pratiche che si tramandano da una generazione all’altra.

La città di Rimini è una delle più antiche e si trova sul mare: un elemento che ne condiziona in maniera decisiva il modo di vivere non solo a livello prettamente economico ma anche per quanto riguarda i ricordi e le abitudini degli abitanti.

Quella che una volta si chiamava Ariminum è stata uno snodo importante dal punto di vista marittimo, con traffici fiorenti già nell’Epoca Romana: basta dare un’occhiata ai mosaici conservati all’interno del Museo della Città per averne conferma.

Le tradizioni riminesi hanno come base proprio il forte legame col mare e sono al centro di una molteplicità di appuntamenti durante l’intero arco dell’anno, in special modo nel corso dell’estate. Tra musei diffusi, rievocazioni religiose e della pesca alla tratta nonché visite guidate in tanti luoghi che hanno dato lustro alla Marineria locale, non c’è che l’imbarazzo della scelta per chi desidera concedersi un momento di vacanza e di relax senza rinunciare a scoprire la cultura locale.

La pesca alla tratta nelle tradizioni riminesi

La pesca alla tratta rappresenta una delle tecniche più antiche in assoluto. È diffusa specialmente lungo il litorale adriatico, dove è stata in uso fino al Secondo Dopoguerra, per l’esattezza fino agli anni Cinquanta.

A memoria delle tradizioni locali, ogni anno, presso la spiaggia riminese ne viene proposta un’esibizione pratica a cui tutti sono invitati a partecipare, così da fare un viaggio in un tempo non poi così lontano e diventando pescatori per un giorno. La pratica prevedeva l’impiego di una rete di grandi dimensioni che veniva fatta adagiare per un lato sul fondale tramite dei piombi, mentre sull’altro lato rimaneva in superficie attraverso l’uso di sugheri come galleggianti.

Al contempo, un capo risultava fissato a contatto con la battigia, mentre l’altro, tramite l’aiuto di una barca, veniva disposto in acqua conseguendo un semicerchio, fino al momento in cui si tornava a terra, dove i pescatori cominciavano a recuperare il pescato rimasto intrappolato, immersi nell’acqua.

Rimini: i luoghi della tradizioni della Marineria

Le tradizioni riminesi sono tradizioni marinare, ma quali sono i luoghi in cui risultano maggiormente protagoniste e in quanto tali percepibili?

Merita indubbiamente un visita il Museo Diffuso della Marineria dove, complice l’assenza di barriere, vi è una correlazione diretta tra persone e luoghi simbolo del mare. È consigliabile suddividere l’itinerario in due giornate, muovendosi tra il centro storico e la marina.

Questi i luoghi da visitare assolutamente, ma ce ne sarebbero altri ancora come ad esempio Viserbella:

  • Lungomare degli Artisti. Il canale del fiume Marecchia, con i suoi capanni e i murales realizzati dagli artisti del posto, è impreziosito dalle poesie scritte in dialetto da Guido Lucchini. Merita una visita.
  • Rimini Marina Centro. Alla sinistra del porto si trovano le attività correlate alla pesca, mentre sul molo di Levante svetta il Faro: il simbolo per eccellenza della Marineria. Questa parte della città ha ispirato registi del calibro di Fellini e Zurlini.
  • Cantieri navali e mercato ittico. Due punti di riferimento importanti ancora oggi per diversi settori. Presso i cantieri navali è stato ospitato anche il Moro Di Venezia 1976.
  • San Giuliano a Mare. Qui è possibile ammirare, tra le altre cose, la scultura di Elio Morri dedicata a un capodoglio scambiato nel 1943 dai militari per un sommergibile nemico. Si trova nella piazza della Balena.
  • Borgo San Giuliano. Un posto simbolo dell’immaginario felliniano, intriso di poesia e nostalgia. È l’antico borgo dei pescatori ed è un rimane impresso nella memoria per un suo lato pittoresco.

Le rievocazioni religiose riminesi

Concludiamo questa nostra panoramica sulle tradizioni riminesi soffermandoci sulle rievocazioni religiose.

Impossibile non citare il Palio dell’Assunta, una camminata motoria e ludica che parte dal Santuario di S. Maria delle Grazie percorrendo tutta la città. Si tratta del percorso che facevano gli abitanti di Rimini, in special modo i pescatori in occasione della Festa dell’Immacolata, ed è riproposto da varie associazioni durante i primi quindici giorni di agosto.

A Rimini c’è inoltre una numerosa comunità di pescatori originari di Lampedusa. Ciò ha prodotto un incontro tra tradizioni locali e lampedusane che toccano l’apice durante la Festa della Madonna di Porto Salvo. In quest’occasione i pescatori accolgono la statua della Vergine che dal mare viene portata in processione fino alla Chiesa di San Giuseppe al Porto, in segno di ringraziamento.

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