Estremi Rimedi – ideata da Francesco Francio Mazza e Daniele Balestrino – è la webserie italiana vincitrice al Digital Media Fest, il festival diretto da Janet De Nardis (LEGGI ANCHE: Calato il sipario sulla prima edizione del Digital Media Fest: tutti i vincitori).
Al centro del racconto uno spaccato dell’Italia, come il tentativo dei protagonisti, due trentenni milanesi, di trovare un lavoro e realizzarsi: una “missione” in una società dove le opportunità sono sempre più ridotti e dove i due protagonisti vivono la contraddizione della cosiddetta “generazione di mezzo”, quella nata tra la seconda metà degli anni ’70 e la fine degli anni ’80. Sul loro percorso diversi ostacoli: la stagnazione del sistema economico e sociale italiano e la loro innata propensione a combinare così tanti guai da renderli quasi “inoccupabili”.
Zoom Magazine ha intervistato Daniele Balestrino.
Come nasce la serie Estremi Rimedi?
Nasce come risultato di un processo creativo messo in atto con Francesco Francio Mazza. Dovevamo fare un cortometraggio con l’attore americano Steve Buscemi e siamo finiti a fare una web serie di nome Estremi Rimedi. Quando siamo andati a parlarne in radio, gli Autogol per riferirsi a noi ci hanno chiamato “Gli Estremi Rimedi”. Ci e’ piaciuto cosi’ tanto il nome che abbiamo deciso di trasformarci in web creators.
Come descriveresti i 30enni di oggi rispetto a quelli raccontati in Estremi Rimedi?
Estremi Rimedi nasce per raccontare i 30-40 enni di oggi. Si tratta della prima generazione della storia ad essere piu’ povera dei propri genitori, ad avere a che fare con un concetto di esistenza “a tempo determinato”, a misurarsi con una realtà dove si è persa la fisicità delle cose e tutto esiste in uno spazio virtuale, come pura immagine. Logico che sia una generazione alla prese con un travaglio esistenziale paragonabile solo a quello vissuto dall’Uomo di Neanderthal quando iniziarono a comparire i primi Homo Sapiens.
A chi dedichi la vittoria al Digital Media Fest?
La dedico a un espertone del web a capo di un’agenzia di espertoni del web, che quando ha visto il primo video montato di “Maledetto il giorno che t’ho swippato” ha detto che non avrebbe mai funzionato. Quel video oggi ha 6,7 milioni di views e la serie nel suo insieme 20 milioni. Ciao espertone, sei davvero un uomo molto dotto!
Quanto sono importanti eventi come il Digital Media Fest per promuovere il lavoro di creativi come te e per permettere sempre di più, a tecnologia e narrativa, di incontrarsi?
Moltissimo! Viva il Digital Media Fest e gli altri festival di settore! Un ringrziamento particolare a chi li organizza, che ci mette l’anima.
Però ci auspichiamo che chi é dentro il sistema Cinema e TV italiana sia più attenta agli input che arrivano da fuori, come ad esempio dal Digital Media Fest.
Estremi Rimedi ha letteralmente conquistato il web: ti aspettavi questo successo? Quali sono secondo te i punti di forza della serie?
Onestamente, ci aspettavamo di più e molto prima. Comunque, il punto di forza e’ sicuramente il desiderio di rivalsa: tutti quelli che fanno Estremi Rimedi sono persone su cui nessuno ha mai scommesso due euro, e questo crea un effetto accerchiamento che siamo capaci di trasformare in sacra linfa creativa.
Prossimi progetti?
Continuare a fare video web per la gioia nostra e di chi ci segue.