Per il terzo anno consecutivo torna al Festival di Sanremo, a pochi passi dal Teatro Ariston, nel cuore della città, Casa SIAE, che nelle scorse due edizioni del Festival della Canzone Italiana, si è affermata come luogo d’incontro in cui autori, artisti, editori, produttori, discografici e giornalisti si confrontano sulle tematiche legate al mondo della musica.
Martedì 4 febbraio, alle ore 15, saranno aperte le porte di Casa SIAE dal Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol e dal Direttore Generale SIAE Gaetano Blandini, che inaugureranno la nuova Casa degli Autori a Sanremo con il Sindaco Alberto Biancheri e con Paolo Palumbo, il malato di Sla più giovane d’Europa.
IL 22enne sardo, autore SIAE, è voluto fortemente da Amadeus, porterà il suo messaggio di speranza e il suo brano “Io sono Paolo” sul palco dell’Ariston il 5 febbraio 2020.
Paolo Palumbo, nato a Nuoro nel 1997, combatte da anni con una malattia che ha cambiato il corso della sua vita: la SLA. Chef acclamato, Paolo decide di scrivere in musica i suoi sentimenti, nonostante la sua voce sia stata bloccata dalla malattia. Grazie a un comunicatore vocale, infatti, Paolo riesce ad esprimere la sua musica, con la quale fa emozionare il grande pubblico.
Presentatosi alle selezioni di Sanremo Giovani 2020, Paolo Palumbo colpisce da subito la giuria e Amadeus, che l’ha fortemente voluto come ospite d’onore al suo fianco sul palco dell’Ariston al prossimo Festival Di Sanremo. “Nell’estate 2015, da un momento all’altro, è successo qualcosa di strano – dichiara Paolo – ho cominciato a perdere gli oggetti dalla mano destra. Le cose più leggere mi sfuggivano dalle mani, senza che le diagnosi dei medici portassero a nulla. In un primo momento si pensava ad una lesione del plesso brachiale, tant’è che sono stato operato ma senza ottenere miglioramenti.Dopo mesi di diagnosi che non hanno portato a niente, ecco emergere la dura verità, pochi giorni dopo il mio 18esimo compleanno: da quel momento in poi la SLA sarebbe diventata il mio nemico numero uno.”
Il brano ‘Io sono Paolo’ scritto da Paolo e in collaborazione con Cristian Pintus, parla della sua malattia nel senso più duro.Nel testo Paolo parla anche dei sacrifici che fanno le famiglie come la sua quotidianamente per combattere questa malattia, il fratello Rosario rappresenta le sue braccia e il padre le sue gambe.
Nella canzone viene poi menzionato il “ridare il gusto ai malati”, un’importantissima invenzione che distingue Paolo nel suo ambito: un’essenza ottenuta attraverso la cucina molecolare che permette ( www.saporiacolori.it) – se messa su un tampone per la pulizia orale – di far riprovare i sapori dei piatti complessi a chi soffre di disfagia. Ci ha tenuto poi a precisare che è la prima volta che a Sanremo un concorrente si presenta su una sedia attrezzata con un computer e canta tramite un monitor.
@paolopalumbofinalmenteabili
#Iostoconpaolo