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CONCERTI MUSICA

La “forza guaritrice” della Taranta: tutto pronto per il Concertone 2020

Sarà un evento all’insegna della contaminazione fra generi e culture quello pensato da Paolo Buonvino,  maestro concertatore della XIII edizione de “La Notte della Taranta”. L’appuntamento estivo è stato presentato questa mattina a Melpignano, cittadina del Salento che ogni anno viene invasa da centinaia di migliaia di amanti della pizzica e che oggi è blindata: il Concertone, infatti, sarà registrato domani sera senza pubblico per via delle restrizioni anti-Coronavirus, nella tradizionale cornice dell’ex convento degli Agostiniani, e trasmesso su Rai2 il 28 agosto in seconda serata.

Sarà l’attore Sergio Rubini a condurre i telespettatori nel viaggio emozionale voluto dal maestro concertatore Buonvino per narrare una terra e raccontarla attraverso le sue donne e i suoi uomini e la sua musica, quella più antica, spontanea. “Una sorta di viaggio all’essenza, all’origine della musica, capace di curare e guarire, e della danza liberatoria che diventa un antidoto contro il malessere” ha spiegato il maestro Buonvino, aggiungendo: “È una musica capace di abbattere i muri ed è questa la vera forza della tradizione popolare salentina: elimina le sovrastrutture, smussa le rigidità, rompe quelle barriere che separano. Davanti alla musica, a un ritmo vero,  non si può che lasciarsi andare a momenti di incontro e scambio, in cui l’interazione diventa la chiave di violino nel pentagramma emozionale”.

Ha scelto un canto di protesta, Gianna Nannini che dopo 16 anni torna a dare voce alle donne: “L’intervento di Buonvino ha portato una grande novità nella tradizione. Sono per la contaminazione, ma anche per portare avanti la tradizione, per la musica popolare, che però non è rispettata come ora lo è la Taranta. Canterò una nuova versione straordinaria di “Fimmene Fimmene”, il canto di denuncia delle tabacchine. Le donne vivono in un’epoca che è diversa da quella precedente, ma restano ancora il pregiudizio e la mancanza di rispetto nei confronti della donna, non solo in ambito lavorativo. Grazie alle tabacchine anche le donne di oggi possono usufruire di miglioramenti nella vita e nel lavoro”.

Canto d’amore, invece, per Diodato, vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo:  “Credo tanto nel potere della musica per abbattere muri e barriere, nel suo potere terapeutico, nella sua forza comunicativa. Al Concertone canterò “Beddha ci dormi”. Quando ho ascoltato l’arrangiamento realizzato da Buonvino per questo brano, ho subito capito che parlavo con un’anima molto simile alla mia. C’era tutta l’intensità e la gioia di raccontare un vissuto, che mi ha fatto pensare al mio vissuto, alla mia terra, all’importanza che questa musica ha per questa gente. È per me un grande onore poter interpretare un brano così importante di questa tradizione: ci metterò dentro tutta la mia terra. Sono onorato di essere venuto alla Notte della Taranta per la mia musica: ringrazio chi mi ha voluto in questa edizione così speciale”.

Dai ricordi indelebili di Mahmood emergerà il canto in arabo che regala al pubblico un viaggio tra le sonorità del Mediterraneo senza confini: “Sono molto felice di essere qui, perché non mi sarei mai aspettato di cantare alla Notte della Taranta. All’inizio la vedevo come una cosa molto lontana, non avendo radici molto vicine alla Puglia avendo padre egiziano e madre sarda. Canterò “Sabri Du Alil”, un brano arabo che da piccolo cantava spesso mio padre in auto. Non sarà solo una canzone, ma un viaggio che riunisce tre mondi. Mi sono sentito anche io parte di questa tradizione e ho capito che le mie origini non sono poi così distanti dalle tradizioni pugliesi: ringrazio tantissimo tutti per quest’opportunità”.

L’interazione tra questi mondi musicali (apparentemente) distanti tra loro vedrà l’abbraccio tra Orchestra Popolare e Orchestra Roma Sinfonietta con le voci di Antonio Amato, Giancarlo Paglialunga, Salvatore Cavallo Galeanda, Enza Pagliara, Consuelo Alfieri, Alessandra Caiulo, Stefania Morciano e i suoni delle tabla di Vito De Lorenzi e del didgeridoo di Gioele Nuzzo. Non mancheranno le pizziche più amate dal pubblico: Torchiarolo, San Vito e una nuova composizione di Daniele Durante scritta per l’occasione dal titolo “TarantaÈ” e i canti in grico “Ela-ela mu condà” e “Calinitta”.

Un incontro di suoni evidenziato anche dalla scelta minimalista dello scenografo Giancarlo Sforza che in questa edizione particolare sostituisce il palco pop con uno più lirico, teatrale che richiama il tamburello. Le luminarie salentine completano la scena naturale dell’ex Convento degli Agostiniani, luogo simbolo del rito collettivo che ogni anno richiama a Melpignano migliaia di persone.

La forza di intrecci di culture e la bellezza etica di lavorare a un progetto comune hanno condotto Dior e il suo direttore creativo Maria Grazia Chiuri a continuare il dialogo con la Fondazione “La Notte della Taranta” avviato in occasione dello show in piazza Duomo a Lecce. Sul palco di Melpignano rivedremo infatti le coreografie di Sharon Eyal che guiderà i 10 danzatori del Corpo di Ballo della Taranta. Coreografie che mirano a creare un collegamento con l’autentica sensazione del rituale salentino. Un’esperienza catartica, che cura il corpo e l’anima, e che illustra l’immenso orgoglio e resilienza delle donne di questa regione. Ospite d’eccezione sarà il ballerino Darren Devaney.

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