Nella quattordicesima puntata di “Ossi di Seppia. Il rumore della memoria”, disponibile dal 13 aprile in esclusiva su RaiPlay, si ripercorrono gli eventi che hanno preceduto l’eruzione di Eyjafjallajökull, il vulcano islandese che per quasi un mese ha paralizzato l’Europa.
E’ la primavera del 2010 quando inizia la fase eruttiva più violenta del vulcano Eyjafjallajökull che causa la chiusura degli spazi aerei di oltre 20 paesi per più di una settimana, mandando in tilt gli aeroporti di mezzo mondo e facendo saltare ogni genere di evento. Grandi quantità di cenere vulcanica vengono immesse nell’atmosfera e disperse dai venti. Partendo dai fatti ormai noti il climatologo Luca Mercalli ripercorre la vicenda e riflette sul rapporto che intercorre fra l’uomo e la natura.
“Ossi di Seppia. Il rumore della memoria” racconta quegli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi trent’anni della storia italiana attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta.
In tutte le ventisei puntate un filo intreccia il passato al presente e si fonde proprio nell’impensabile, in quel qualcosa che mai nessuno avrebbe immaginato potesse accadere e che invece finisce per sconvolgere completamente la nostra esistenza.
Un racconto seriale emozionale e immersivo, rivolto alla Generazione Z e ai Millennials, un antidoto per frenare la perdita della memoria collettiva. Ed è questo l’obiettivo principale della serie prodotta da 42° Parallelo per la piattaforma OTT del Servizio Pubblico.
In ogni episodio la memoria di ieri viene recuperata, attraverso le immagini delle teche Rai e le fotografie d’archivio, e riconnessa all’oggi grazie al racconto di testimoni d’eccezione, protagonisti all’epoca dei fatti.
Tra le ventisei puntate quella sul metodo Di Bella, il primo caso mediatico che ha visto le persone schierate contro gli esperti, e la vicenda di Carlo Urbani, il primo medico ad identificare un virus sconosciuto e letale persino a lui, la Sars. Si ripercorrono inoltre la tragedia di Rigopiano e le dimissioni di Papa Benedetto XVI. E ancora la morte improvvisa del calciatore Davide Astori e quella di Dj Fabo. Non si dimenticano il disastro nucleare di Fukushima e l’incidente di Seveso, due immani tragedie ambientali che attraverso le immagini d’archivio (le tute bianche che bonificano il terreno, l’istituzione di una zona rossa e l’invito delle autorità a restare a casa) ci riportano immediatamente all’oggi e al momento che stiamo vivendo.Tutti eventi impensabili che hanno segnato il corso della Storia e il nostro modo di guardare il mondo. Eventi che, riletti alla luce di nuovi indizi e dettagli preziosi, permettono di comprendere in modo più chiaro e consapevole anche l’attuale presente segnato dalla pandemia.