“L’Arte della fuga“, lasciata incompiuta, per la sopraggiunta morte di Bach nel 1750, era stata composta per clavicembalo. Non ha dubbi la docente di composizione e direzione di coro Colomba Capriglione, già diplomata al San Pietro Majella ed una delle maggiori promotrici in Italia e all’estero della valorizzazione dell’antica tecnica del contrappunto.
Di origini salernitane, l’ultimo lied della docente del conservatorio Licinio Refice di Frosinone e nota concertista ispirato alle vittime del covid – donato al Presidente della Repubblica – integra un dibattito mai concluso tra gli esperti su quell’eccezionale ed originale compendio che è il più noto e riconosciuto testo di contrappunto in tutta la storia della musica.
“Il manoscritto, come le due prime edizioni a stampa, del 1751 e 52 ad opera del figlio Carl Bach, non riporta alcun suggerimento circa la strumentazione, a parte l’annotazione à 2 Clav., presente in una coppia di contrappunti – dichiara il maestro Capriglione – Sono in linea con quanto espresse, a più riprese, il noto clavicembalista olandese Gustav Leonhardt, uno dei più noti interpreti delle composizioni di Bach e pionere dell’esecuzione storica. E i dubbi sarebbero fugati anche dal fatto che era uso comune pubblicare composizioni per tastiera in quel periodo. specialmente quelle caratterizzate da contrappunti complessi e voci difficili da seguire in parti separate. Un esempio lampante è offerto nei Fiori musicali di Frescobaldi e di Froeberger”.
Ma la visione del maestro Colomba Capriglione va oltre anche in merito a quell’ultima fuga a tre soggetti ed in cui “appare evidente, malgrado diverse e contrastanti interpretazioni – dichiara la Capriglione – che vi fosse quel quarto tema, il cosiddetto Tema Bach, seppur solo accennato, un crittogramma dalla sequenza del Si Bemolle, La Do, Si naturale, che forse ai profani non dice nulla ma per chi vive sullo studio e le interpretazioni di Bach appare un’importantissima innovazione“. Il Maestro Capriglione, sempre pronta alla ricerca e al dialogo, annuncia un percorso di condivisione europea sul contrappunto. “Sono ormai maturi i tempi per lanciare un progetto ambizioso ma che credo possa offrire un contributo rilevante alla valorizzazione del contrappunto e anche a rivedere certi stilemi ormai saturi. Quell’interazione melodica di linee musicali indipendenti, non è una mera tecnica di scrittura ma si trasforma e plasma un rinnovato interesse verso la melodia, esaltando la polifonia e trasformandosi in un percorso di sicuro impatto in questo momento in cui la musica moderna sembra aver perso originalità espressiva“.
Timidi segnali di una rinnovata ricerca che si intravedono già in alcune composizioni di giovani musicisti che il Maestro Capriglione intende accompagnare, instaurando un percorso condiviso tre le cattedre dei colleghi di Conservatorio ed esperti musicologi. Il clavicembalo è stato protagonista con la Capriglione, lo scorso mese, quando ha avuto il privilegio di essere tra i maestri sostituti dell’opera del maestro Roberto De Simone, eseguita al Trianon ed andata in onda su Rai5. “È stata un’esperienza molto bella che dimostra quanto sia funzionale all’armonia”, dichiara il Maestro che annuncia che darà il primo avvio del progetto europeo a Ravello, in occasione della Festa della Musica e di cui sarà direttore organizzatore.