18 luglio 1918 a Mvezo, in Sudafrica, nasce un uomo destinato a diventare simbolo di libertà e lotta all’apartheid. 18 luglio 2010, si celebra il primo “Nelson Mandela International Day“, giornata mondiale dell’impegno per i diritti umani indetta dall’ONU. Quest’anno, Rai Teche rende omaggio a questa grande figura con un’antologia di materiali d’archivio d’eccezione disponibili su RaiPlay dal 16 luglio.
Nelson Rolihlahla “Madiba” Mandela (1918-2013), premio Nobel per la pace 1993 e primo presidente nero del Sudafrica, è raccontato attraverso testimonianze ed interviste esclusive, a partire da quella realizzata via satellite da Giovanni Minoli per Mixer solo pochi giorni dopo la scarcerazione dell’uomo politico, per oltre 27 anni detenuto sotto il regime dell’apartheid. Altri servizi, tra cui i reportage firmati da Paolo Di Giannantonio e Rino Cervone per il Tg1, fotografano il grande cambiamento avvenuto nel Paese africano nel giro di pochi anni, dalla liberazione di Mandela nel 1990 alla sua vittoria nelle prime elezioni democratiche nel 1994, passando per il non facile percorso di riconciliazione nazionale tra ex dominatori bianchi e maggioranza nera della popolazione. L’aver realizzato una simile impresa per vie pacifiche, scegliendo la nonviolenza, è la principale eredità di questo gigante della storia, divenuto in tutto il mondo un simbolo della lotta per l’uguaglianza e contro il razzismo.
L’offerta di Rai Teche:
“L’intervista a Mixer dopo la liberazione (1990)”
L’11 febbraio del 1990 Nelson Mandela viene liberato dopo ben 27 anni di detenzione nel Sudafrica dell’apartheid: soltanto otto giorni dopo Giovanni Minoli realizza questa straordinaria intervista con il leader dell’African National Congress, in collegamento dalla sua casa di Soweto, presso Johannesburg.
“Mandela e i suoi nemici (1990)”
Il servizio di Paolo Di Giannantonio per “Tg1 Sette” fotografa, a pochi giorni dalla scarcerazione di Mandela, la situazione tutt’altro che distesa nel Sudafrica, avviato verso il superamento dell’apartheid. La dura contrapposizione tra bianchi e neri e le forti resistenze all’abbandono della segregazione razziale sono testimoniate dalle interviste alternate al leader dell’African National Congress e ad alcuni rappresentanti del Partito Conservatore, movimento afrikaner di estrema destra.
“Speciale TG2: La cittadinanza onoraria a Roma (1990)”
Il 15 giugno 1990 Nelson Mandela, in visita in Italia, ritira in Campidoglio la pergamena della sua cittadinanza onoraria di Roma, conferitagli dal Consiglio comunale della capitale l’11 novembre 1982, quando il leader nero era ancora detenuto in Sudafrica. Ricevuto assieme alla moglie Winnie dal sindaco Franco Carraro, Mandela pronuncia davanti all’assemblea capitolina il suo discorso di ringraziamento.
“Tg1 Sette: La parola a Mandela (1992)”
Un breve reportage di Paolo Di Giannantonio dal Sudafrica andato in onda il 24 marzo 1992, una settimana dopo il referendum (votato per l’ultima volta dai soli bianchi) che diede via libera alle trattative per il superamento del regime dell’apartheid. Ai microfoni Rai Mandela, in visita nella township di Khayelitsha nei pressi di Città del Capo, esprime la sua ferma convinzione che il ’92 rappresenterà l’anno della svolta per il processo di pace in corso nel Paese.
“Speciale Tg1: Rinascita di una nazione (1994)”
Il 27 aprile 1994 Nelson Mandela viene eletto presidente del Sudafrica nelle prime elezioni a suffragio universale e senza discriminazioni razziali nella storia del Paese. Il reportage firmato da Rino Cervone racconta la nuova vita democratica della nazione dopo la fine dell’apartheid, con numerose interviste a cittadini sudafricani, sia bianchi che neri.
“Parla Winnie Mandela (1985)”
Un’intervista alla seconda moglie di Nelson Mandela, Winnie Madikizela, tratta dallo Speciale Tg1 “Sudafrica: il calvario dei neri” andato in onda a metà degli anni ’80 in piena epoca di apartheid, quando il leader nero era in carcere da ormai più di vent’anni. La donna politica sudafricana, in prima linea nella battaglia contro il regime di segregazione razziale come il marito, esprime tutta la sua rabbia nei confronti del governo degli afrikaner per le sofferenze inflitte alla sua gente.