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Abisso dell’anima
CULTURA LIBRI

“Abisso dell’anima”, il romanzo d’esordio a tinte horror di Antonio Di Lallo

Disponibile in tutte le librerie “Abisso dell’anima” (Porto Seguro Editore), romanzo che segna l’esordio letterario di Antonio Di Lallo.

Abisso dell’anima” nasce dopo una grande delusione. Un fallimento di vita che in quel lontano 2006 sembrò sconvolgere la vita dell’autore. Per sua stessa ammissione, il testo in questione fu una valvola di sfogo che gli permise di superare quell’evento che in quei tempi sembrava quasi un lutto, e che, visto con gli occhi di un quarantenne, era solo una grande esperienza di vita. Una specie di scritto catartico tramite una violenza verbale e fisica e un testo popolare con riferimenti giovanili. Opera che, per ammissione di Antonio Di Lallo, ha odiato subito dopo averla compiuta e che rivaluterà in parte nel corso degli anni.

Sinceramente? Pensavo che non l’avrei mai pubblicato. Lo scrissi durante un’estate in cui avevo fallito e mi sentivo uno sconfitto dalla vita, tradito dagli amici, non vedevo nessuna speranza in un futuro. Le solite masturbazioni mentali degli adolescenti. Negli anni ho imparato a fallire di più e meglio, così posso riderci sopra. Presi, allora, in quella estate, il portatile di mio padre e mi misi a scrivere come un pazzo per ore. Passati i tre mesi lo lasciai lì” dichiara Antonio Di Lallo, aggiungendo: “Anni dopo, dovendo formattare il disco duro di quella vetusta macchina, salvai i dati e trovai questo racconto. Rileggendolo mi fece schifo, tanto che avevo deciso di gettarlo nel cestino. Una voce mi disse, invece, di riprenderlo e migliorarlo. Cancellai il finale e un buon trenta per cento del tutto. Ci misi 15 giorni. Rimase nella penna USB per 10 anni. Lo ritrovai nel 2019 e decisi che forse era ora che iniziasse il suo viaggio nel mondo. Rilessi tutto, correggendo alcune cose e alla fine sorridevo. Capii che alla fine aveva vinto lui. Grazie alla Porto Seguro Editore e alla mia Editor Camilla Di Giacomo alla fine eccolo a voi. Spero vi divertiate a leggerlo come io, alla fine, mi divertii a scriverlo”.

Antonio Di Lallo

La storia

Quella sarebbe stata la loro ultima estate insieme. Non ne sapevano esattamente il motivo, ma percepivano l’urgenza di passare la migliore vacanza della loro vita. In qualche modo, fu davvero indimenticabile.

L’anarchico Aldo, il sobrio Giulio, l’acculturato Mario, sono i primi a riesumare, dopo secoli, una statuina dall’aspetto luciferino. La prima reazione è quella di nasconderla, sia per proteggerla, sia per toglierla dalla loro vista, troppo inquietante e disturbante.

Ancora non lo sanno, ma le loro azioni hanno permesso a una mostruosità antica e sanguinosa di liberarsi dalla sua prigionia. In una città sempre più grigia, in cui l’erba diventa polvere e gli uccelli cadono a terra morti, si protrarranno omicidi, suicidi e incidenti dalla violenza disumana, costringendo i tre amici a trovare una soluzione a qualcosa di più grande di loro.

La prima regola dell’esorcismo è non parlare con il demone, che farà dei tuoi dubbi la sua vittoria. Ma questo diventa difficile, quando il mostro potrebbe nascondersi dietro i volti di chi si ama.

L’autore

Antonio Di Lallo nasce a Napoli nel 1976, il 2 gennaio, rovinando il Capodanno alla madre, ovviamente. Sin da piccolo adora raccontare storie spaventose. Sopravvissuto agli orrori delle medie, si rigenera al liceo classico, dove studia poco e dove si dedica ai suoi hobby: musica, videogiochi, lettura e scrittura. All’università si trascina per nove anni nella facoltà di Giurisprudenza, per poi conseguire un master in Criminologia. Nel 1996 scrive per la prima volta Abisso dell’anima, versione che odierà. Si cimenta in vari lavori sottopagati, fino a raggiungere l’attuale posizione di tecnico informatico presso una delle ditte locali.

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