La tv è stata la regina incontrastata dell’informazione e dell’intrattenimento fino a che i social hanno cominciato lentamente a prendere passo nella vita dei giovani per diventare il loro moto virtuale nella vita reale. Oggi tutti postano, tutti commentano e tutti possono farlo. Su Instagram, Facebook e Twitter le immagini o i post hanno pochi secondi per attirare l’attenzione ma anche per diventare virali.
La tv è per tutti ma non è di tutti. Allo stesso modo, la durata di un programma televisivo richiede un maggior approfondimento dovuto al minutaggio superiore (soprattutto se comparata ai 30 secondi di TikTok) e ad una qualità richiesta che deve soddisfare alcuni standard base.
C’e chi però riesce a rendere la tv e il mondo social molto più vicini e persino alleati, come Roberto Federico Manzoni che, dopo una laurea in Scienze della comunicazione alla Lumsa, comincia una sorprendente carriera televisiva dietro le quinte, riuscendo a intuire il potenziale social come prezioso coadiuvante del mezzo televisivo.
Roberto, secondo te i social sono più “democratici“ della televisione?
Penso che sia la TV che i social siano due ambienti democratici, ma c’è da fare qualche piccola precisazione. Per entrare nel mondo dello spettacolo bisogna studiare, fare molta gavetta ma, soprattutto, rubare con gli occhi e con le orecchie da chi ha più esperienza di te e fare tesoro degli errori commessi per far sì che non si ripetano in futuro.
I social, oltre ad aver rivoluzionato il modo di comunicare, permettono ai telespettatori di interagire con i programmi tv, con i conduttori, i cantanti, gli attori, le star del web… Questo da un lato è affascinante; dall’altro, purtroppo, non tutti danno un peso a quello che scrivono per cui le offese e le minacce ormai sono all’ordine del giorno. Penso che sarebbe utile una patente a punti per usare i social network… una volta finiti, stop. Andrebbe insegnato l’utilizzo corretto del web già dall’asilo visto che in giro vedo tanti bambini sul passeggino con il tablet in mano…
In che modo ti sei avvicinato al mondo social?
Come tutti, aprendo tanti anni fa un profilo Facebook. Poi un bel giorno, era il 2012, lavoravo ad UnoMattina Estate e Gerardo Greco, che conduceva il programma insieme a Georgia Luzi, chiese un Social Media Manager, una figura professionale quasi sconosciuta in Italia. Essendo ai tempi l’ultimo arrivato, mi chiesero di aprire i profili social di UnoMattina e di occuparmene. Non avevo mai utilizzato Twitter e la cosa mi spaventava: ne parlai con Gerardo Greco e mi diede il consiglio di seguire gli Europei di calcio in TV e di buttare un occhio ai tweet in tempo dei giornalisti sportivi. Piano piano, con tanti errori, ho imparato… anche se con i social network non si finisce mai di imparare!
In che direzione vedi proiettato il futuro?
Lavoro come Social Media Manager per la grande famiglia di RaiPlay: al momento seguo gli account di Oggi è un Altro Giorno, fino allo scorso anno mi sono occupato di quelli de La Vita in Diretta, profili social che ho seguito per tanti anni. Porto nel cuore cinque anni di Festival di Sanremo e pochi mesi fa ho preso parte a un’altra bellissima esperienza lavorativa all’Eurovision Song Contest.
Lavoro anche come collaboratore ai testi, cerco storie da portare in TV, mi piace scoprire talenti e portare soprattutto contenuti originali. Ho iniziato a fare questo lavoro a ItaliaSì! e non finirò mai di ringraziare Marco Liorni per avermi dato l’opportunità di iniziare e di crescere. Al momento sono a Storie Italiane, programma di successo condotto da Eleonora Daniele e ad Applausi e Sottovoce due programmi condotti dal grande Gigi Marzullo. Non penso mai al futuro, non guardo mai al passato… vivo intensamente il presente.
I social diventeranno predominanti fra 10 anni?
I social network muteranno, ci saranno tante novità come è stato fino a oggi… Chissà su quali social si iscriverà mia figlia! Ma la TV resterà al primo posto.
In questo particolare contesto in cui la tv e i social si perfezionano uno con l’altro, qual è il tuo ruolo oggi e quale sarà domani?
Inevitabilmente quello di stare sempre sul pezzo! (ride, ndr)