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Diluvio in testa
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Niclo: “Diluvio in testa nasce un po’ per caso: da un litigio e un raggio di luce”

Cantautore salentino, Niclo ritorna con il suo secondo singolo “Diluvio in testa” dopo il debutto autunnale con “Sognavo tanto“. Questo nuovo brano rappresenta un’evoluzione stilistica e una conferma della sua capacità di trasformare il dolore in arte, offrendo una visione carica di speranza attraverso la sua musica pura e autentica.

Diluvio In Testa” – accompagnato da un videoclip diretto da Giulio Donato che vede la partecipazione dell’attrice Greta Gasbarri, vincitrice del nastro d’argento per il film “Mia” di Ivano De Matteo – racconta la storia di un ragazzo consapevole di vivere una relazione tossica che lo sta distruggendo interiormente, impedendogli di vivere i momenti che aveva sognato.

Un brano che dimostra ancora una volta la determinazione solida di un artista come Niclo in un panorama musicale in continua evoluzione.

Niclo, come nasce il tuo ultimo singolo “Diluvio in testa“?

Questo brano nasce un po’ per caso. Mentre ero steso sul divano, litigavo con la mia ex sul cellulare e ad un tratto un forte raggio di luce proveniente dalla finestra del salotto rifletteva nei miei occhi. Mi sono alzato, l’ho osservato e da lì mi è venuta l’ispirazione per scrivere questo brano.

Diluvio in testa

Nel videoclip, il regista Giulio Donato ha utilizzato un formato quadrato per rappresentare la malinconia e la claustrofobia. Quanto è importante per te l’aspetto visivo nella rappresentazione della tua musica?

Dal mio punto di vista è un aspetto molto importante, perché ti permette di cimentarti e di vivere al meglio il significato della canzone.

    Qual è il processo creativo dietro le tue canzoni? Parti sempre da un’emozione specifica o segui l’ispirazione del momento?

    Il processo è molto semplice: scrivo spesso quando ho bisogno di sfogarmi, che siano cose belle o brutte. Mi siedo al pianoforte e inizio a scrivere tutto quello che provo in quel preciso momento.

    Hai iniziato a scrivere musica a soli 12 anni e hai sempre trovato difficile comunicare direttamente con le persone. Come ha influenzato questo aspetto la tua crescita artistica e personale?

    Sono una persona molto introversa. Forse questa, però, è una mia caratteristica, ovvero di far arrivare direttamente alle persone quello che provo dentro, senza girarci troppo attorno. Tutto questo è possibile solo grazie alla musica. Sicuramente con questo percorso che ho intrapreso sto imparando ad essere un po’ più estroverso, anche perché spesso si possono fraintendere i modi di fare o la diffidenza nei confronti delle persone.

    Hai collaborato con produttori come Squarta & Gabbo sia per “Sognavo Tanto” che per “Diluvio in testa“. Come è stato lavorare con loro e in che modo hanno influenzato il tuo stile musicale?

    Sono due pilastri della musica italiana, hanno scritto una pagina importante con i Cor Veleno e tutt’ora continuano a farlo. Sicuramente da loro ho solo imparato: mi hanno insegnato ad essere più diretto nell’’esprimere un pensiero durante la scrittura di un testo e, soprattutto, la professionalità, uno degli aspetti più importanti che caratterizza il prodotto. Forse sono stato io a tirarli un po’ nel mio mondo, perché loro producono un genere completamente diverso ma, nonostante tutto, riescono a metterci sempre il loro zampino e realizzare tutto in maniera perfetta.

    La tua musica è spesso iniettata di speranza nonostante il dolore che esprimi. Quali sono i tuoi sogni per il futuro della tua carriera musicale e come speri di connetterti con il tuo pubblico attraverso le tue canzoni?

    La musica per me è già un sogno, una fortuna. Penso che per provare ad emergere bisogna inseguire un sogno ed insistere più che mai. Sto lavorando perché prossimamente io possa mettere in piedi un tour!

    Guarda “Diluvio in testa”

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