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Maradona: le verità nascoste. L’animo più oscuro di un'icona mondiale
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Maradona: le verità nascoste. L’animo più oscuro di un’icona mondiale

Il 23 maggio, alle 20:55, su National Geographic (Sky, 403) e in contemporanea anche su Fox Sports (204, Sky) andrà in onda Maradona: le verità nascoste. Un viaggio tra le pieghe più controverse del Diez, un percorso che racconta l’animo più oscuro del più grande giocatore di calcio di tutti tempi.

Un’icona mondiale riconosciuta non solo per il suo talento con il pallone ma anche per il carattere diretto, arrogante, poco avvezzo alle regole. Un uomo dotato di un talento divino che spesso, però, si è trovato a vivere in suo personale inferno.

Lo speciale, prodotto da Stand By Me per National Geographic, ricostruisce gli anni di carriera più controversi e affascinanti di Diego Armando Maradona attraverso le parole di chi gli è stato vicino e lo ha conosciuto in prima persona. 

 

Il 20 novembre 1990, Maradona non si presenta sul volo che porta la squadra a Mosca. Raggiunge la squadra in piena notte e, mentre tutti dormono, si fa accompagnare sulla Piazza Rossa. Il comunismo è caduto da meno di un anno e la piazza è interdetta ai turisti: ma alla vista di El Pibe de Oro, il giocatore più famoso al mondo, i militari spalancano le transenne e lo fanno entrare nella Piazza Rossa. Questo è Maradona, un uomo capace, con la sola sua presenza, di farsi aprire una delle Piazze più controllate al Mondo.

Maradona è arrivato a Napoli cinque anni prima in un momento particolare della sua vita: esploso a livello mondiale tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, è in crisi, dopo un mondiale fallimentare per la nazionale Argentina ed un biennio a Barcellona culminato col drammatico infortunio causato da Andoni Goicoetxea e la rissa al termine della finale di coppa contro la squadra del Macellaio di Bilbao.

È grazie all’incredibile Operazione San Gennaro che il calciatore più famoso al mondo sbarca a Napoli. L’approdo in Italia segna per Diego il momento più entusiasmante della sua storia ma anche l’inizio di un pericoloso abisso: quello della dipendenza da cocaina. Sette anni in cui il Pibe de Oro è capace di sorprendere e sconvolgere il mondo tanto per i suoi incredibili gol, quanto per le sue folli notti tra droga, donne e amicizie poco raccomandabili.

Sono gli anni della sua scalata inarrestabile culminata col primo scudetto del Napoli e la vittoria del Mundial messicano nel 1986, quello del Gol del Siglo e della Mano de Dios. Ma sono anche gli anni delle drammatiche cadute di Maradona: la dipendenza dalla cocaina, la nascita di un figlio che accetterà di conoscere solo dopo trent’anni. Fino al controllo antidoping del 1991 con la positività alla cocaina che chiude definitivamente la sua l’esperienza in Italia.

Nel 1994 tutti lo vogliono ai campionati del mondo americani come stella da copertina del calcio mondiale. Maradona è quasi un ex-giocatore in quel momento, ma decide di provare a rientrare e con un periodo intensissimo di allenamenti arriva negli USA in grande forma, solo che ad attenderlo c’è un controllo antidoping dove viene trovato positivo all’efedrina.

È l’ultima caduta del più grande genio calcistico del XX secolo e di un uomo che voleva essere all’altezza delle aspettative di tutti.

A raccontare le sua storia, tra gli altri, l’amico Ciro Ferrara, il figlio Diego Armando Sinagra, l’eterno nemico, Joseph Sepp Blatter, l’ex compagno di squadra Abel Balbo, il fisioterapista “amuleto” Salvatore Carmando, e il suo personal trainer e motivatore Fernando Signorini che lo ha allenato è sostenuto durante quasi tutta la sua carriera.

di Redazione Zoom Magazine (photo credits Instagram)