“Guardare fuori”, il titolo del nuovo disco del cantautore Stragà, spiega anche il contenuto: dieci brani in cui l’artista – che ha dominato la stagione radiofonica del 2000 con “L’Astronauta” – si racconta a cuore aperto e si interroga sull’esistenza e sulla capacità di affrontare la quotidianità.
L’album, anticipato ad aprile dal singolo “Ho esaurito la paura” (LEGGI ANCHE: Stragà torna con il nuovo singolo “Ho esaurito la paura”), è il primo disco in cui Stragà è autore di tutti i brani.
Un gradito ritorno sulla scena musicale quello del cantante di Belluno che si è fatto conoscere al grande pubblico nel 1998, quando partecipò al Festival di Sanremo tra le Nuove Proposte con il brano “Siamo noi”, e che nel corso degli anni ha saputo spaziare dai tormentoni estivi come “Cigno macigno” e “Eleonora non s’innamora” alle canzoni di Frank Sinatra.
Quando è nata l’idea per questo nuovo album?
È nata un anno fa, quando mi sono reso conto di avere un numero sufficiente di canzoni e un arrangiatore, Valerio Carboni, entusiasta di cominciare a lavorarci.
C’è un filo conduttore che unisce tutte le canzoni?
Forse il fatto che tutti brani sono abbastanza autobiografici.
Ti senti più libero come “autore” rispetto agli esordi?
Agli esordi ero per lo più un cantante. Negli album pubblicati in passato c’erano al massimo due o tre canzoni scritte da me. In “Guardare Fuori” ho scritto sia le musiche che i testi. Forse mi sento più libero nel senso che, tutto quello che contiene l’album, è quello che voglio dire esattamente nel modo in cui lo voglio dire.
“Guardare fuori” è un invito? Tu lo hai fatto?
È un invito a me stesso a guardare di più chi sta intorno e meno dentro di me. Lo facevo di più da bambino e mi piacerebbe recuperare questa cosa perché ho la sensazione che possa portare serenità.
Il brano “Ho esaurito la paura” è girato nelle zone colpite dal terremoto dell’Aquila e sostiene l’Associazione Ai.Bi. Amici.
Sì, sostiene in particolare il progetto “Un paese ci vuole” che dà sostegno, soprattutto psicologico, ai bambini che hanno provato l’esperienza del terremoto.
Quali paure hai, invece, come genitore?
Oltre alla classica paura di sbagliare nell’educare mia figlia, ho quella che i punti di riferimento per lei, e i suoi coetanei, vengano a mancare e che sia sempre più difficile per loro attaccarsi a delle vere e proprie passioni.
Da “Cigno Macigno” e “Il coccodrillo vegetariano” a “Stragatto”!
Sì, gli animali hanno sempre fatto parte della mia vita vera o immaginata. Zanzare a parte, li amo tutti!
Che cosa ne pensi dei talent show come X Factor o Amici?
Non li ho mai seguiti molto ma solo perché guardo poco la tv. Quelle poche volte, ho visto giovanissimi molto bravi e straordinariamente disinvolti. Se ci penso, però, forse ho l’impressione che questi programmi abbiano a che fare con la musica solo in minima parte.
L’ultima volta che sei salito sul palco dell’Ariston era il 2003, in coppia con Anna Tatangelo. Ti piacerebbe ritornare in gara nel Sanremo di questi anni?
Sì. Quest’anno ci ho anche provato ma non mi hanno preso.
Questa estate porterai in giro “Guardare fuori”?
Sì, questo è un disco molto suonato e l’ho fatto principalmente per riproporlo dal vivo insieme agli ottimi musicisti che mi accompagnano.
di Sacha Lunatici
Guarda il video “Ho esaurito la paura” di Stragà: