E’ indiscutibilmente uno degli artisti italiani indipendenti più amati e riconosciuti all’estero. Alex Palmieri, dopo un breve periodo di pausa dalla musica, in questi giorni ha pubblicato il videoclip del suo nuovo singolo “Dangerous Scandalous“, quarto brano estratto dal fortunato disco “Wrong” che a inizio dello scorso anno ha toccato la terza posizione su Itunes in Italia (oltre alla numero 18 in Germania, 31 Polonia e 35 in Repubblica Ceca).
Tra scene hot e coreografie, “Dangerous Scandalous” è un concentrato pop dai toni sexy e provocanti, con dei chiari riferimenti alla musica K-pop e all’R’n’B. D’altronde, confessa Alex, “mi piace provocare da sempre e con Dangerous Scandalous ho dato sfogo a tutte le idee che avevo in mente“.
Una delle tante sfaccettature di un artista che con la sua musica e i suoi testi ha sempre supportato pubblicamente la comunità LGBTQ+.
Alex, qual è lo stato emotivo che ha guidato la composizione di “Dangerous Scandalous”?
Sicuramente è un pezzo leggero, e di leggerezza in questo momento ne abbiamo bisogno più che mai. Credo che “Dangerous Scandalous” sia un pezzo a doppia chiave di lettura: semplice da ascoltare e con un inciso “catchy” ma con sfaccettature più interessanti nel testo dopo il terzo o quarto ascolto, superata la fase dell’orecchiabilità. Con questo brano avevo voglia di abbattere le barriere dell’etica che tanto ci appartengono: è un invito a mostrarsi per i nostri difetti e per quegli aspetti di cui qualche volta non andiamo fieri. Ci sono così tante impalcature che mettiamo tra noi e le altre persone che a volte ci dimentichiamo semplicemente di “essere”. Io con questo singolo grido “Eccomi, io sono così. Probabilmente in alcune situazioni non sarò il massimo come persona, ma sono vero”.
“Dangerous Scandalous” è accompagnato da un videoclip suggestivo: per un musicista abituato ad esprimersi con musica e parole, cosa significa esprimersi attraverso le immagini?
Esprimersi con un videoclip significa spalancare le porte ad un intero mondo. Ho sempre visto il videoclip come un rafforzativo del contenuto del brano, quindi a mio parere bisogna avere talvolta un po’ il coraggio di eccedere: in quest’ultimo, infatti, me ne vado a spasso con due ragazzi al guinzaglio come fossero due cani da passeggio, ma se pensi che in quella stessa scena dico “Sono materiale , sono il cattivo esempio, è nella mia natura“, lo schiaffo in faccia che ti dà quella frase ti arriva duplicato. Credo sia lo stesso meccanismo dei personaggi Disney quando nel lungometraggio animato cantano la canzone: loro partono esprimendo un concetto ma arriva un momento in cui, per fartelo arrivare in maniera decisiva, quel messaggio te lo devono cantare.
Il brano è presente nell’ultimo album “Wrong”: cosa si ascolta nelle canzoni della tracklist?
“Dangerous Scandalous” è un po’ il riassunto del concept del disco. Ho scritto “Wrong” ormai quasi due anni fa in un periodo di forti cambiamenti: è stato terapeutico come lavoro ed in un certo senso meno commerciale del precedente disco ma più sincero, verso me stesso in primis e verso il mio pubblico. In “Wrong” lascio andare le maschere e mi racconto per quello che sono nel bene e nel male, ed è un invito per chi lo ascolta a fare lo stesso: accettarsi per quello che si è. Spesso ci si accanisce per apparire la versione migliore di sé stessi, con pessimi risultati.
“Dangerous Scandalous” è in lizza per rappresentare l’Italia al Kenga Magjike 2021: in un anno difficile per il mondo musicale, cosa ha significato per te esibirti live?
Tantissimo. Ma se ci pensi, facendo qualche passo indietro, “Wrong” è stato un disco davvero fortunato: nonostante sia uscito proprio nel boom della pandemia, in un momento in cui eravamo bombardati solo ed esclusivamente dalle notizie sul Coronavirus, il disco è stato recensito da numerose e autorevoli testate, passando in, arrivando anche in UK dove uno dei singoli è stato in rotazione su BBC. Certo, sono mancati i live promozionali come per tutti gli artisti, ma i media hanno salvato il mio lavoro. Ringrazio quelli che hanno scelto di supportarmi perché, secondo una stupida logica, essendo un artista indipendente nulla mi è dovuto. A fine 2020, “Dangerous Scandalous” ha preso piede in Albania grazie ad una performance che ho tenuto in tv,: sono tutte cose che non avrei mai fatto se non fossi così testardo e determinato. Così è arrivato Kenga Magjike: avere l’opportunità di esibirmi, non solo per il gusto promozionale ma addirittura per un contest così importante seguito da più paesi in Europa ed in un momento come questo, è qualcosa che vivi con una intensità estrema. L’Albania ha salvato il mio 2021.
La scelta di cantare solo in inglese a cosa è dovuta?
E’ stata più una vocazione che mi porto dietro da quando ho iniziato ormai 10 anni fa. Una scelta spesso criticata ma che non mi sento di cambiare ora che ho sempre numerose esibizioni all’estero, in periodi non pandemici, intendo.
E se avessi l’opportunità di calcare il palco dell’Ariston, proporresti un brano in italiano?
Non ho mai puntato all’Ariston. Non lo disdegno, ma mi sono sempre focalizzato su altri obiettivi artistici. Il massimo per me sarebbe l’Eurovision: chissà, magari concorrere grazie ad un Paese che abbia regole diverse da quelle dell’Italia…
A proposito, hai seguito l’ultimo Festival di Sanremo? Chi ti ha colpito?
L’ho seguito meno dello scorso anno ad essere onesto: capisco e apprezzo lo sforzo di tutte le centinaia di persone che ci avranno come sempre lavorato ma a questo giro purtroppo sembrava di guardare delle prove generali. Ho apprezzato tanto la performance di Elodie che ha portato sul palco qualcosa che solitamente portano solo gli ospiti che arrivano dall’estero.
In questi giorni molti tuoi colleghi hanno lanciato degli appelli affinché il disegno di legge contro l’omotransfobia venga sbloccato in commissione Giustizia al Senato. Che ne pensi? Perché è importante una legge contro l’omotransfobia?
E’ un movimento a cui ho aderito anche io e spero che questa legge tanto agognata e continuamente rimandata venga approvata al più presto. Mi chiedo quanti “pugni in faccia presi nella metropolitana per un bacio” il governo abbia ancora bisogno di vedere per chiudere il disegno di legge.
Cosa sogni per questo 2021?
Ho sempre sognato in grande. Probabilmente continuerò a farlo in futuro in tempi più sereni ma visto che attualmente sono davvero soddisfatto del mio percorso artistico e lavorativo, quello che mi auguro per me e per tutti è di tornare ad una vita normale: quella dove puoi andare a fare una passeggiata in una regione che non sia la tua e dove gli amici possano ritrovarsi per un cena il sabato sera senza sentirti dei criminali.