Zoom Magazine
INTERVISTE MUSICA PRIMO PIANO

Andrea Govoni: “Con ‘Modena’ saluto il passato”

Andrea Govoni è una bella scoperta, uno che vive di musica e di musica ne sa. Alla fine di settembre, ha pubblicato il suo primo singolo Modena, distribuito da Ingrooves by Universal Music.

Il musicista modenese ora vive a Milano e da più di vent’anni fa musica, ha collezionato più di duemila concerti tra Italia ed Europa e collaborazioni con tantissimi artisti di fama internazionale come Steven Adler (Guns n’Roses) di cui è stato cantante, Paul Di Anno (Iron Maiden). Ha avuto il privilegio e l’onore di suonare con Scarlet Rivera (Bob Dylan), Chris Jagger (fratello del noto Mick), David Richards (Queen, Bowie); ha aperto i concerti per Alanis Morissette, Patti Smith, The Ark, Soulfly; ha condiviso momenti indimenticabili e backstage con star del panorama rock come Darkness, Boy George, Abe Laboriel Jr (Paul McCartney), Juliette Lewis e il palco con i Nomadi, Morandi, Stadio, Maurizio Solieri, Timoria, Tullio De Piscopo, Articolo31, Morgan, la storica band di Liga e tanti altri.

Modena è una ballata raffinata e contemporanea, dal sapore beat, velata da un pizzico rock che rende la musica di Andrea Govoni riconoscibile e senza tempo, con cui ci indica la sua direzione ed una maturità artistica che conquistato con tanto lavoro, impegno e passione. Una bella voce, rotonda con cui scandisce le parole, regalandoci la possibilità di comprenderne ogni sfumatura secondo la miglior tradizione cantautorale.

Il tuo nuovo singolo, Modenacosa rappresenta?

Modena è la canzone della svolta, la città che ho lasciato per cercare la mia strada a Milano: mi volto indietro e saluto questa mia madre che mi ha tenuto in grembo, ringraziandola. Ciao, Modena, sei la mia città, vado in cerca di nuove avventure, nuovi amici, nuova musica. Milano mi è sembrata la più “vicina” all’idea che ho oggi della musica, non troppo lontana dalle mie radici, ma aperta e accogliente per il mio progetto artistico. Modena è una passeggiata poetica fra gli scorci della mia città, ma non solo: è il mio modo di ricordare a me stesso, che non è mai troppo tardi per trasformare i propri sogni in realtà. È l’inizio di un nuovo viaggio musicale che parte proprio dalle strade in cui sono cresciuto per cercare nuovi orizzonti.

Un brano raffinato registrato con grandi musicisti: è un biglietto da visita?

Credo di sì. Ho voluto lavorare come una volta con un gruppo di grandi musicisti, amici con cui collaboro da tempo perché Modena ha una grande responsabilità nell’aprire la strada al nuovo progetto e al nuovo disco. È stata registrata come si faceva una volta, insieme a una band d’eccellenza formata da artisti del calibro di Roberto Dell’Era (Afterhours), Gianluca De Rubertis(Il Genio), Alessandro Deidda (Vibrazioni) Antonio Cortesi, gli Slide Pistons ai fiati e Marco Montanari (Ermal Meta, Ruggeri, Bugo) chitarrista e coautore del testo. 

Modena ha aperto la porta ai tuoi nuovi progetti: raccontaci…

In Modena saluto il passato e lascio che mi porti con sé nella nuova avventura. È un viaggio autobiografico con le mie parole e la mia musica che ho tenuto a lungo riposte in un cassetto e che solo ora, ho deciso di tirare fuori e condividere. Una maturità artistica che arriva dopo tanta gavetta, tanto lavoro e un’infinita passione. Sto lavorando alla composizione dell’album che indica, senza esitazioni, la mia direzione, i miei passi. 

Se dovessi fare la tua carta d’identità, come ti definiresti?

Cantante e musicista che si accompagna. Da bambino cantavo sempre e ovunque, in chiesa, a casa e a scuola, tanto che mi diedero anche una nota perché cantavo i Queen durante le lezioni! Scrivo canzoni difficilmente databili, perché vagano nel tempo, trasversalmente e libere. Sono un cantante nazional popolare, con un pizzico di rock che credo scorra nelle mie vene grazie anche ai miei idoli di sempre, Elton John, Paul Mc Cartney…Racconto storie, che sono note e parole.

Prima di questa “svolta”, com’era la tua vita?

Ho fatto tanto e tante cose diverse, sempre vivendo di musica come performer. Dovendo mantenermi, ho fatto forse la strada più lunga e a trentacinque anni ho capito quale fosse la mia direzione. Ho cominciato a suonare nell’Underground della mia provincia, con diverse band, con cui facevamo omaggi e tributi ai Queen, David Bowie e via dicendo. Ho suonato in tutta Europa e vissutoanche in Inghilterra. La mia vita era davvero “on the road”, alla vecchia maniera con date una dopo l’altra, prove, concerti e ripartenze. Ad un certo punto, mi sono fermato ed ho cominciato a mettere a posto le mie canzoni, perché sentivo forte l’esigenza di dare spazio alla mia musica, alla mia poesia. Una compagna di viaggio che non mi aveva mai lasciato e che ora, chiedeva attenzione.

Hai sempre vissuto di musica, quando hai capito che era questo il tuo mestiere?

Non ho avuto mai dubbi a riguardo, nonostante la fatica, i momenti duri. Ho sacrificato tanto per riuscire, ma qualcosa dentro di me, non mi ha mai fatto dubitare. Credo che la passione per la musica e per le parole, sia stata la mia guida. Non riesco ad immaginarmi diversamente, la musica è parte di me. La strada è stata anche faticosa, ma oggi guardando indietro, so che mi ha portato qui, a mettermi in gioco, ad aprire quel cassetto dove avevo riposto tutti i miei pensieri, che oggi sono pronto a condividere. Credo anche che ci sia un momento, il momento giusto per ogni cosa e questo lo è per me. Probabilmente, con amore e fermezza, non mi ha lasciato scampo.

Il sogno più grande?

Continuare a fare musica e salire sul palco dell’Ariston nell’evento nazional popolare in assoluto più importante: il Festival di Sanremo. Questo spesso viene snobbato, ma in realtà è l’obiettivo per tutti quelli che come me fanno un certo tipo di musica.

Ascolta Modena di Andrea Govoni:

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.