Speaker radiofonico, presentatore, cantante, cabarettista, imitatore, si definisce “donatore incallito di buonumore”, Antonio Delle Donne è l’intrattenitore del Performer Italian Cup, il campionato delle arti scenico-sportive, che sotto la direzione artistica e la conduzione di Valentina Spampinato e la co-conduzione di Garrison Rochelle, tra pochissime settimane approderà su tv nazionale.
Quando si incrociano le strade della tua carriera artistica con quella del Performer Italian Cup?
Ricordo perfettamente quando sono stato avvolto dall’energia di questo progetto, 2020 un anno che ricorderò per sempre, forse l’incontro con Valentina Spampinato era già stato scritto. L’occasione per mettere a frutto la mia esperienza, lo studio e l’ecletticità che mi contraddistingue, al servizio di professionisti dai quali c’è tanto ancora da imparare.
Parlaci del tuo ruolo all’interno del campionato...
Il mio ruolo all’interno del campionato è quello dell’ intrattenitore, lo Show Man fuori dagli schemi. Con gag, canzoni, imitazioni, provo a portare la mia anima leggera ed estrosa in un programma in cui si parla di Arte. Il mio intento è quello di strappare emozioni a tutti”.
Cosa rende il Performer Italian Cup un’opportunità unica per gli artisti?
Performer Italian Cup è unico nel suo genere, è un’occasione per valorizzare la propria personalità, la propria arte, credo che sia il posto giusto dove il sogno incontra il talento e dà vita a questo immenso arcobaleno di emozioni.
Che rapporto si è creato tra te e gli altri coach e giudici del Performer Italian Cup?
C’è tanta stima, rispetto, affetto, quando si parla di arte vera, pulita, si creano dei rapporti unici, è una grande macchina e per farla funzionare perfettamente c’è bisogno di una squadra unita e compatta, dalle persone che lavorano in redazione, a chi è dietro le quinte, fino ad arrivare ai conduttori e i giudici. Tutti sono assolutamente importanti e con tutti si è creato un rapporto di complicità”.
Chi sogna di diventare artista (cantante, attore o ballerino) oggi è spesso visto come un sognatore con aspirazioni troppo grandi, da dove nasce secondo te questo limite?
Il limite è solo negli occhi di chi osserva, tutti hanno il diritto di crederci e soprattutto di provarci, sappiamo che è una strada lunga, difficile, ognuno di noi può abbattere le barriere della diffidenza, basta avere la giusta motivazione, l’impegno batte il talento se il talento non si impegna.
Dopo tanti anni di duro lavoro, quest’anno il Performer Italian Cup, approda sulla tv nazionale. Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo programma?
Performer Italia Cup approda alla TV Nazionale per rivoluzionarla, per portare un messaggio importante, un messaggio di speranza a tutti coloro che amano l’arte in tutte le sue forme, quei talenti che vivono nelle periferie, quelli che lottano, quelli che non si arrendono mai, quelli che si sentono sempre ultimi, ma ultimi non sono, quelli che come me aspettavano che qualcuno impugni la bandiera con su scritto: meritocrazia.