Bird è un film del 2024, scritto e diretto da Andrea Arnold. Quinto lungometraggio di finzione della regista, presenta gli animali come simbolo di speranza, forza, coraggio ed evoluzione.
Bailey è una ragazzina ribelle, irrequieta e impertinente di dodici anni, che vive con il padre Bug e il fratello maggiore Hunter (nato da una relazione che Bug ha avuto a quattordici anni). La madre di Bailey ha avuto altri tre figli da uomini differenti e vive attualmente con un tossicodipendente violento e ignorante.
Il padre di Bailey, invece, sta per sposarsi con una ragazza conosciuta solo tre mesi prima e costringe la figlia a partecipare al matrimonio, nonostante il suo rifiuto categorico. La verità è che Bailey è stanca di vivere nel caos più totale: si sente distante da tutto e da tutti, senza delle basi solide, costretta a condividere spazi sempre sporchi e sovraffollati.
Bailey sta cercando di capire come diventare adulta e indipendente, come esplorare liberamente la propria sessualità e come relazionarsi con persone che non appartengono alla sua famiglia. L’arrivo del ciclo segna per lei una trasformazione evolutiva imminente.
L’aspetto che rende straordinario questo film è proprio la capacità di far sentire lo spettatore perfettamente in sintonia con la confusione e il groviglio interiore di una preadolescente, grazie al montaggio, ai dialoghi e alle musiche. Il punto di vista è sempre quello di Bailey, e lo spettatore si immedesima in lei, sentendosi quasi come un amico della protagonista.
La camera a mano della regista, che segue da vicino la vita movimentata di Bailey, restituisce perfettamente il senso di disordine e il desiderio di fuggire dalla realtà per trovare la propria strada.
L’unica persona che riuscirà a fare breccia nel cuore di Bailey sarà Bird, un ragazzo sensibile, esilarante e controverso, che vive sui tetti degli edifici alla ricerca della sua famiglia, perduta da molti anni. Grazie all’amicizia sincera che nascerà tra i due “esclusi e incompresi”, Bailey riuscirà a dare un senso ai propri giorni e a ristabilire un legame profondo con la sua famiglia, mentre Bird troverà le risposte che cerca e sarà finalmente libero di “spiccare il volo.”
Probabilmente, Bird rappresenta anche una metafora nella vita della protagonista: inizialmente vissuta come costretta e in conflitto, Bailey diventa, alla fine, libera e più consapevole.
La recensione è a cura di Veronica Stradella, volontaria della redazione di Alice nella Città.