Per la prima volta un’intera mandria di mucche in viaggio verso la libertà. Finalmente vuota la stalla dei bovini sequestrati per maltrattamento a Cassano d’Adda (Mi) che sarebbero dovuti andare all’asta e finire macellati.
Sono 45 gli animali in salvo, tante mamme con i cuccioli, altre in attesa di partorire. Tutti vivranno per sempre liberi dallo sfruttamento in rifugi o fattorie, senza finalità produttive. Si può contribuire al loro mantenimento anche adottandoli a distanza
A quasi due anni dal sequestro penale per maltrattamento e abbandono di animali, nei giorni scorsi le 45 mucche di Cassano d’Adda (Mi) sono salite sui camion che le hanno portate verso rifugi o privati del nord e centro Italia, dove potranno trascorrere la loro vita libere dallo sfruttamento e dalla morte.
È stato un lungo iter quello per arrivare al giorno della partenza, con alcune associazioni impegnate nelle istanze alle autorità competenti e nella ricerca di santuari per animali o persone disponibili ad accoglierle. Per 26 bovini, tra cui molte madri con i propri vitellini e altre in attesa di partorire, hanno trovato una sistemazione Vitadacani della Rete dei Santuari di Animali Liberi e l’Unione tutela individui (UTI), mentre 19 sono state collocate da un’altra associazione.
“Sembrava un’impresa impossibile salvare una mandria intera e invece ce l’abbiamo fatta – commenta Sara d’Angelo, presidente di Vitadacani – . Abbiamo bloccato l’asta che le avrebbe viste finire al macello e, a distanza di tempo, siamo riusciti a impedire una seconda vendita che non avrebbe lasciato scampo alle mamme e ai loro figli”.
“Dopo richieste, opposizioni e tanto impegno, vedere salire sul camion anche l’ultimo animale e guardare quella stalla finalmente vuota è stata una grande emozione – dicono le attiviste – . Non ci siamo mai arrese, il nostro obiettivo era scrivere un lieto fine a questa storia di sofferenza per tutti gli animali”.
Una mamma, alla partenza, voleva impedire che caricassero il suo cucciolo sul camion. “Lo proteggeva – prosegue Sara commossa – , caricando chi tentava di farlo salire sul mezzo. Chissà quante volte le avranno portato via i cuccioli maschi, inutili scarti nella crudele produzione di latte e formaggi. Ma ora sono insieme, per sempre, al sicuro. Queste mucche sono tra le poche che vedranno crescere i propri figli e avranno la possibilità di preservare i legami familiari. I rifugi, i santuari, le fattorie e i privati aprendo la loro casa alla libertà di questi animali hanno permesso che si realizzasse quello che, in una società dove ogni giorno milioni di animali vengono sfruttati e uccisi a fini alimentari, possiamo davvero definire un miracolo”.
Vitadacani e Uti lanciano un appello a chi volesse adottare a distanza una mucca o un vitellino oppure contribuire alle spese per la costruzione di alcuni ricoveri: tutte le informazioni per sostenere gli animali liberati sono pubblicate sulla pagina Facebook di UTI.