Non sembra sicuramente esagerato dire che gli anni ’80 rappresentano nell’immaginario collettivo una sorta di età dell’oro. Nella cultura popolare gli omaggi a quel periodo si sprecano: basti pensare all’ambientazione di GTA Vice City o a Stranger Things, una delle serie di maggior successo di Netflix e fra i suoi prodotti di punta, che ha visto recentemente concludersi la sua quarta stagione e che deve buona parte del suo successo alla capacità di attingere all’ambientazione anni ’80 in modo contemporaneamente suggestivo e convincente.
Proprio nel campo del cinema peraltro nel corso degli anni ’80 si è assistito a una produzione cinematografica che, ben presto, è andata a essere raccolta sotto l’etichetta di cult movie. Film arrivati a essere considerati delle vere e proprie pietre miliari, delle opere imperdibili della storia del cinema pur nate, in molti casi, senza alcuna pretesa di grandezza: pensando oggi al concetto di cult movie, è effettivamente sorprendente quanti dei titoli evocabili siano usciti nelle sale durante gli anni ’80.
Impossibile non pensare a uno dei musical più particolari di sempre, divenuto in breve una pellicola amatissima: The Blues Brothers. La trama ruota intorno ai tentativi di due fratelli musicisti di recuperare tramite un concerto una somma di danaro per evitare la chiusura dell’orfanotrofio dove sono cresciuti. La pellicola prende le mosse dai due personaggi, Jake ed Elwood Blues, interpretati negli sketch del Saturday Night Live da John Belushi e Dan Aykroyd: si pensò infatti di raccontare una storia che mantenesse però la struttura degli spezzoni comici della storica trasmissione statunitense. Uscita nel 1980, la pellicola ottenne successo grazie a un cast nel quale figuravano musicisti del calibro di Ray Charles, Cab Calloway e Aretha Franklin, oltre a scene passate velocemente alla storia: tra queste quelle degli inseguimenti in auto, per realizzare i quali vennero rottamate ben 103 vetture.
Direttamente collegato al precedente va poi considerato anche Ghostbusters, il quale venne pensato dallo stesso Dan Aykroyd immaginando lui e Belushi come protagonisti, con altri personaggi provenienti dalle fila del Saturday Night Live. La storia, ripresa anche da recenti film, vede un team di studiosi del paranormale creare una squadra per catturare fantasmi: nonostante l’apparente semplicità di una tale premessa, la realizzazione della pellicola, uscita nel 1984, e le sue vicende, esplorate in una puntata di un documentario di Netflix, hanno determinato ben presto la sua trasformazione in film cult.
Cambiando nettamente genere merita una menzione Rain Man, uscito nel 1988 e in grado di vincere ben quattro Premi Oscar. Con Tom Cruise e Dustin Hoffman nel ruolo dei protagonisti, il film mette in scena il ricongiungimento di due fratelli, uno dei quali autistico e dotato di una spiccata abilità di calcolo, e il recupero del loro rapporto. Hoffman, contattato inizialmente per un’altra parte, optò per il ruolo del fratello disabile dopo essersi documentato circa la particolare situazione che avrebbe interpretato. Tra le scene memorabili va sicuramente annoverata quella dove i due fratelli siedono a un tavolo di blackjack a Las Vegas: ancora oggi praticato nei moderni spazi dedicati online, l’intrattenimento si presta particolarmente bene a un approccio mnemonico e, nella pellicola, la coppia si propone esattamente questa strategia.
Tom Cruise arrivò sul set di Rain Man fresco del successo di un altro pellicola al quale deve, letteralmente, il decollo della sua carriera: Top Gun. Uscito nel 1986, il film mette in scena le vicende di un pilota di F14, seguendone la carriera fino a diventare istruttore di una particolare sezione della marina americana. Pur senza una trama particolarmente articolata, la pellicola è stata in grado di vincere un Premio Oscar e di essere selezionata per la conservazione tra i film statunitensi in quanto particolarmente significativa. Tra l’altro il film è anche stato riproposto su grande schermo, oltre a essere stato oggetto di un attesissimo sequel.
Impossibile non concludere con uno dei personaggi a fumetti più amati di sempre: Batman. Oggi protagonista in pellicole multimilionarie, la sua prima apparizione cinematografica con tutti i crismi fu nel 1989 con Batman, diretto da Tim Burton. La visione del regista statunitense, improntata ad atmosfere cupe e gotiche, è stata fondamentale per dare un’immagine per la prima volta pienamente apprezzata dell’uomo pipistrello: nonostante i successi succedutisi, come la trilogia di Christopher Nolan e il recente The Batman di Matt Reeves, ancora oggi il film del 1989 rappresenta una pietra miliare non solo per il personaggio, ma in generale per il cinema supereroistico e, a buon diritto, un cult movie a tutti gli effetti.