Un viaggio nel tempo, dentro sé stessa e attraverso le tappe più importanti della sua carriera e della vita personale, il libro autobiografico di Manila Nazzaro, “Cintura rosa di sopravvivenza” (Rogiosi Editore), presentato a Roma da Essenza Verde, la prima libreria d’Italia dedicata alla canapa.
Il racconto di una ragazza del sud che sogna di diventare Miss Italia, e ci riesce. Che sogna di fare televisione, e ci riesce. Che sogna di avere una famiglia, e ci riesce. Ma non è tutto così semplice. Grandi dolori e momenti di sconforto, delusioni e paure, hanno caratterizzato il percorso personale e professionale di Manila, che si racconta senza filtri e senza remore, lanciando anche qualche stoccatina a colleghe e colleghi dello showbiz che non le hanno risparmiato qualche sgambetto.
“Ho scritto questo libro per dire a me stessa che sono stata brava, che ce l’ho fatta anche quando credevo di non averne la forza. L’ho scritto per le tante ragazze e donne che mi seguono e che possono riconoscersi nella mia storia. Perché il rosa esprime la forza di cui siamo capaci, la nostra resistenza e la capacità di rinascere.” spiega la Nazzaro intervistata nel suo primo firma copie dall’agente letteraria Rosa Gargiulo e dalla giornalista Roberta Marchetti.
Alla presentazione che si è svolta in Piazza dell’Orologio in prima fila c’era il figlio Nicolas. Ma anche volti noti come Aida Yespica e Angela Melillo, legate a Manila Nazzaro da un’autentica amicizia, il collega radio Charlie Gnocchi, la conduttrice Elena Ballerini, Francesco Bomenuto, il misterioso Roger di Una Vita, lo stylist Marco Scorza, la fotografa e cantante Sara Galimberti e una vivace rappresentanza delle sue fan giunta da tutta Italia. Ed è anche a loro che dedica uno spazio, in una sorta di appendice, con i messaggi e le lettere che ha ricevuto e che testimoniano quanto sia amata. “Io sono così, diretta e spontanea. Non uso nessuna strategia, al contrario di molti altri colleghi. Sono e resto me stessa, che piaccia oppure no.”
Ad allietare i presenti la voce potente di Cristian Medda, appena rientrato dagli Stati Uniti.
Il ricavato del libro andrà alla Fondazione Veronesi, per sostenere la cura dei piccoli pazienti oncologici provenienti dall’Ucraina.