Cos’è la vita? Quali origini ha? Vi è un senso o meglio, possiamo ricavarne uno? In essa prevale il bene o il male? Possiamo essere felici o la nostra essenza è ineluttabilmente segnata dall’inquietudine e dal vuoto esistenziale?
Queste le domande al centro de Il vino e le rose (Armando Curcio Editore), l’ultimo romanzo dell’attrice e scrittrice Claudia Conte presentato lo scorso 12 marzo nell’ambito della rassegna letteraria Ci leggiamo al Gemelli, l’iniziativa lodevole ideata dalla scrittrice Catena Fiorello in collaborazione con la Fondazione del Policlinico Gemelli di Roma che prevede una serie di incontri con autori e protagonisti del panorama culturale italiano nella hall dell’ospedale romano che diventa così luogo di scambio culturale e umano.
“È un’iniziativa importante, se chi non sta bene non può uscire allora andiamo noi da loro per cercare di portare un sorriso nuovo” ha dichiarato Claudia Conte, reduce dalle riprese di Sogni, short movie sul morbo di alzheimer per la regia di Angelo Longoni con Loretta e Daniela Goggi e Francesco Montanari.
Nel libro, ricco di spunti di riflessione, si intrecciano le storie di tre donne moderne, tre amiche che, in costante ricerca del proprio equilibrio, si confrontano e crescono insieme. Particolare attenzione è rivolta ai momenti più salienti delle loro vite, dall’infanzia fino all’età della maturità, trascorse in un turbinio di sentimenti opposti tra loro, senza soluzione di continuità, che vanno dagli estremi della gioia e della disperazione, passando per la malinconia e la serenità.
Alla presentazione – aperta con i saluti del Prof Giorgio Meneschincheri, responsabile relazioni esterne ed eventi del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – è intervenuto il giornalista del Tg2 Maurizio Martinelli.