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VADEMECUM CANDELISE - L’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA

Se l’ex dopo la separazione inizia a guadagnare di più, dovrà versare un mantenimento più alto?

Nel momento in cui il giudice, in sede di separazione o divorzio, riconosce al coniuge col reddito più basso il diritto di percepire l’assegno di mantenimento e ne quantifica l’ammontare, questo stesso assegno potrebbe in un secondo momento anche essere revisionato.

L’assegno di mantenimento potrà essere aumentato o diminuito a seguito di circostanze sopravvenute che ne giustifichino la revisione, ecco qui di seguito i casi più comuni:

  • quando le capacità economiche dell’uno o dell’altro coniuge mutino in meglio o in peggio;
  • nel caso in cui venga costituito un nuovo nucleo familiare;
  • qualora subentrino nuove esigenze, ad esempio nel caso in cui sopraggiunga una malattia o si aggravi una particolare condizione fisica precedente.

Ma andiamo per gradi e analizziamo, passo passo, i vari casi specifici.

Peggioramento della situazione patrimoniale dell’ex coniuge

Secondo i Giudici, per quanto riguarda l’assegno di mantenimento in favore dell’ex coniuge, il peggioramento della situazione patrimoniale del coniuge beneficiario può determinare una modifica dell’assegno. In particolare, ciò scatta in presenza di una:

  • diminuzione del reddito del coniuge avente diritto all’assegno dovuta alla decisione di andare in pensione;
  • situazione economica più precaria rispetto a quella dell’ex marito ma sopravvenuta alla sentenza di divorzio.

Miglioramento della situazione patrimoniale dell’ex coniuge obbligato

In caso di aumento di reddito del coniuge obbligato è possibile anche un corrispondente aumento dell’assegno a condizione che si tratti di un incremento connesso ad aspettative già maturate durante il matrimonio. Ciò significa in pratica che se l’innalzamento dello stipendio dipende da attività e/o sacrifici compiuti durante il matrimonio, che hanno manifestato i propri effetti in un momento successivo, allora è possibile chiedere una revisione al rialzo dell’assegno.

Al contrario, se il miglioramento della situazione patrimoniale del coniuge obbligato dipende da fatti intervenuti dopo il divorzio non si avrà alcun aumento del mantenimento.

Eredità a favore dell’ex coniuge obbligato

Un tipico caso di miglioramento delle condizioni economiche dell’ex coniuge obbligato a versare il mantenimento può essere una sopravvenuta eredità che ne abbia incrementato il patrimonio. In tal caso, il giudice aumenta l’assegno alla moglie che sia sprovvista di fonti adeguate, ritenendo che i beni (anche se pervenuti dopo la separazione) devono essere presi in considerazione per valutare l’effettiva capacità economica del coniuge obbligato a versare il mantenimento.

Aumento del mantenimento in favore dei figli

Le stesse regole appena viste possono essere applicate anche all’assegno di mantenimento per i figli. Con questa importante differenza: la quantificazione di tale importo è rivolta a garantire alla prole lo stesso tenore di vita di cui godeva prima della separazione dei genitori, tale assegno inoltre andrà versato finché i giovani non raggiungeranno l’indipendenza economica.

Di recente, la Cassazione (con la sentenza n. 25134/2018) ha comunque chiarito che il giudice non può aumentare l’assegno di mantenimento in favore del figlio basandosi solo ed esclusivamente sulla notevole disponibilità economica del padre, senza guardare alle reali esigenze del minore.

La corretta via da seguire, oltre all’indagine sui bisogni del minore, è anche la comparazione dei redditi di ciascun genitore e delle loro risorse.

Per determinare l’assegno il giudice deve, dunque, tenere in considerazione una serie di elementi che vanno dalle esigenze del figlio, al tenore di vita da lui goduto durante la convivenza con i genitori. Nel giudizio, pesano anche i tempi di permanenza presso ciascuno dei genitori e la valenza economica dei compiti domestici e di cura da loro assunti.

Per info: sito web www.federicacandelise.it / mail info@federicacandelise.it

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