Anche quest’anno a Venezia 77 è tornato lo Starlight Cinema International Award, premio ideato sette anni fa dall’attrice e produttrice Francesca Rettondini con il press agent Giuseppe Zaccaria. Il riconoscimento, che ogni anno premia le eccellenze della settima arte scelte in quanto testimoni di opere in grado di rappresentare varie culture, ma anche differenti modi di narrare i mutamenti umani e globali, in questa nuova edizione completamente rinnovata ha visto protagonisti nomi che vanno da Valeria Fabrizi a Massimo Dapporto passando per Alessandro Gassman (LEGGI ANCHE: Starlight Cinema International Award: tutti i premiati a Venezia 77).
Abbiamo incontrato Francesca Rettondini per tirare insieme le somme di questa settima edizione.
Francesca, lo Starlight ormai è una realtà più che solida nell’ambito della Mostra del cinema…
E’ vero, lo Starlight richiama sempre di più l’attenzione della stampa e soprattutto i premiati sono orgogliosi di riceverlo, e noi con loro. Il nostro lavoro è stato anche quello di scommettere sui veri talento creando un appuntamento che nel corso degli anni ha unito i giovanissimi agli attori, registi e sceneggiatori già pluripremiati.
Un’edizione rinnovata: quali sono state le principali novità?
La novità di quest’anno è stata la nostra Academy, composta da professionisti come Paola Casella, Alessandra De Tommasi, Francesco Del Grosso, Francesco Gallo, Giuseppe Grossi e Maria Lucia Tangorra, che ha lavorato con tanta passione per cercare i nomi a cui dedicare questo prestigioso Premio. Quest’anno, inoltre, abbiamo premiato il presidente del Nuovo Imaie, Andrea Miccichè, il quale nel drammatico periodo del lockdown ha dato un aiuto concreto a tutti gli artisti della collecting Nuovo Imaie che si trovavano in difficoltà.
A chi senti di dover dire grazie?
Un ringraziamento speciale lo rivolgo all’amico Giuseppe Zaccaria, fondatore insieme a me del Premio Starlight e soprattutto infaticabile ufficio stampa. E’ un progetto che abbiamo cresciuto insieme, frutto del nostro costante lavoro: credo di non esagerare se un grazie lo rivolgo soprattutto a noi stessi. Ultimi ma non ultimi, voglio ringraziare i gentili sostenitori al premio come Dalila Recchia Couture, la moda Luxory di Grace, Alta Moda di Lenka Lorandi che ha rappresentato l’immagine dello Starlight con due hostess che indossavano i suoi preziosi abiti e il Make-up di Esseline. Ringrazio fortemente gli sponsor di quest’anno e tutti coloro che ci sostengono nel tempo.
Cosa sogni per il Premio Starlight?
Spero che molto presto possa inserirsi in altri importanti festival internazionali, anche se è un progetto nato a Venezia dove abbiamo tutti il nostro cuore. C’è da fare ancora molto lavoro ma dopo sette edizioni la soddisfazione non nego che ci sia.
Un premio che volge lo sguardo anche all’estero, ma il cinema italiano come sta secondo te?
Il cinema italiano è in continua evoluzione, si sa adattare al linguaggio dei nostri tempi ed è per questo che è facile riconoscersi e ritrovarsi con forti emozioni che ci accomunano. Anche le nostre serie televisive sono al passo con i tempi, tanto che molte sono vendute in tutto il mondo.
Come hai vissuto questa edizione un po’ particolare della Mostra?
Con tanto rispetto delle normative anti Covid e un’attenzione non solo per me stessa ma anche per quelli che sono stati nostri ospiti. Non bisogna dimenticarsi che mai come in questo periodo storico bisogna fare un passo indietro e attenersi scrupolosamente a delle regole importantissime.
A cosa ti stai dedicando in questo periodo?
Sto lavorando ad un progetto cinematografico e ad una serie, due progetti nei quali credo moltissimo. Un lavoro che ad oggi mi sta impegnando da più di un anno.