Nella nona puntata di “Ossi di Seppia, il rumore della memoria”, in esclusiva dal 9 marzo su RaiPlay, Paolo Salom giornalista del Corriere della sera, inviato in Giappone all’epoca dei fatti, ripercorre la storia dell’incidente nucleare più disastroso dopo Chernobyl, quello di Fukushima. Un disastro annunciato che nessuno aveva immaginato potesse accadere.
È l’11 marzo 2011. La terra inizia a tremare violentemente per una scossa di magnitudo 9 che fa sollevare l’oceano fino a generare uno tsunami con onde alte più di dieci metri e che raggiungono anche i quaranta. Uomini donne e bambini, edifici ponti e strade vengono travolti e ingoiati dall’acqua che sommerge anche la centrale termonucleare di Fukushima. Una serie di esplosioni con fughe di radioattività segnano una delle più gravi e pericolose catastrofi nucleari mai accadute. “Ossi di Seppia. Il rumore della memoria” racconta quegli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi trent’anni della storia italiana attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta.
Nelle ventisei puntate un filo intreccia il passato al presente e si fonde proprio nell’impensabile, in quel qualcosa che mai nessuno avrebbe immaginato potesse accadere e che invece finisce per sconvolgere completamente la nostra esistenza.
Un racconto seriale emozionale e immersivo, rivolto alla Generazione Z e ai Millennials, un antidoto per frenare la perdita della memoria collettiva. Ed è questo l’obiettivo principale della serie prodotta da 42° Parallelo per la piattaforma OTT del Servizio Pubblico.
In ogni episodio la memoria di ieri viene recuperata, attraverso le immagini delle teche Rai e le fotografie d’archivio, e riconnessa all’oggi grazie al racconto di testimoni d’eccezione, protagonisti all’epoca dei fatti.
Tra le ventisei puntate quella sul metodo Di Bella, il primo caso mediatico che ha visto le persone schierate contro gli esperti, e la vicenda di Carlo Urbani, il primo medico ad identificare un virus sconosciuto e letale persino a lui, la Sars. Si ripercorrono inoltre la tragedia diRigopiano e le dimissioni di Papa Benedetto XVI. E ancora la morte improvvisa del calciatore Davide Astori e quella di Dj Fabo. Non si dimenticano il disastro nucleare di Fukushima e l’incidente di Seveso, due immani tragedie ambientali che attraverso le immagini d’archivio (le tute bianche che bonificano il terreno, l’istituzione di una zona rossa e l’invito delle autorità a restare a casa) ci riportano immediatamente all’oggi e al momento che stiamo vivendo.
Tutti eventi impensabili che hanno segnato il corso della Storia e il nostro modo di guardare il mondo. Eventi che, riletti alla luce di nuovi indizi e dettagli preziosi, permettono di comprendere in modo più chiaro e consapevole anche l’attuale presente segnato dalla pandemia.