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Il Regno di Babbo Natale
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Giorgio Aquilani: “Il Regno di Babbo Natale è un sogno diventato realtà”

Sulle colline di Vetralla, piccolo borgo nei dintorni di Viterbo, c’è un luogo magico dove, chiunque varchi i suoi cancelli, torna inevitabilmente bambino. È “Il Regno di Babbo Natale”: un percorso emozionale tra boschi incantati, luci, addobbi e attrazioni nel quale chiunque può immergersi in un’atmosfera incredibile e unica. Giorgio Aquilani, patron di questa magica iniziativa, si racconta a Zoom Magazine.

Giorgio, come nasce “Il Regno di Babbo Natale”?

Questo mondo meraviglioso nasce nel 2012, frutto della passione per il Natale che ci tramandiamo da sempre nella mia famiglia. Siamo partiti da un locale poco più grande di un garage per arrivare, ad oggi, ad oltre 4mila mq. Abbiamo voluto trasformare in realtà un nostro sogno e permettere a tutti di poterlo condividere con noi: anche per questo motivo l’ingresso è gratuito. Chiunque varchi la porta del regno lascia dietro di sé tutti i problemi della vita quotidiana, tornando a casa più leggero.

Come si è evoluto nel tempo?

Il Natale è il vero protagonista di questo progetto che nel corso degli anni ha raggiunto una sua identità. Il Bosco Incantato, la Casa di Babbo Natale, la Fabbrica dei Giocattoli degli Elfi e il Victorian Village: sono tutte attrazioni uniche che bisogna vivere per respirarne quel singolare e particolare clima che solo questo posto riesce a creare. Inoltre abbiamo introdotto dei personaggi-mascotte (100% Elfetto, Steve il Candy Cane, Rudy la Renna e Henry lo Schiaccianoci, ndr) ognuno con un loro profilo psicologico ben definito.

“Il Regno di Babbo Natale” si trova sulla S.S. Cassia km 62,200 – 01019 Vetralla (VT).
Fino al 17 gennaio 2021 segue l’orario continuato dalle 9.30 alle 19.30, 7 giorni su 7, sempre con ingresso gratuito.

Come lo festeggiavi il Natale da bambino?

Con la famiglia e appena si accendevano le prime luci andavamo a vedere paese per paese gli addobbi. Il Natale appartiene a tutti, prima che tutti diventino qualcosa e si scordino di essere qualcuno. Se oggi chiedi a qualcuno chi sei, risponde sempre con ciò che fa. Qui, entrando in questo mondo magico, si partecipa ad un modo di essere. Il Natale a livello etimologico è il principio, è qualcosa che c’è comunque. E’ l’unica possibilità che abbiamo di essere, anche solo per un secondo, senza sovrastrutture e distinzioni. Poi crescendo ognuno fa il proprio percorso, però farlo con la consapevolezza che quella non è la realtà assoluta ci rende persone libere.

E i tuoi bambini, come vivono loro il Natale?

Hanno 10 e 6 anni e nonostante tutto amano il Natale (ride, ndr)

Perché nonostante tutto?

Perché in qualche modo questo posto a noi genitori toglie del tempo da dedicare a loro. Abbiamo una squadra incredibile, direzione artistica e ufficio stampa, ma è un lavoro particolare perché ci carichiamo a molla tutto l’anno e poi per quattro mesi cerchiamo di dare tutto. Siamo convinti del fatto che il Natale vada vissuto più tempo possibile: non è bello essere buoni soltanto dieci giorni l’anno, soprattutto in questo particolare periodo storico.

L’emergenza Coronavirus ha portato delle difficoltà?

La situazione è drammatica ma sotto certi punti di vista il Covid-19 ci ha permesso di migliorare delle cose che andavano migliorate a prescindere. Fino allo scorso anno i visitatori dopo il loro ingresso confluivano tutti in un enorme auditorium: oggi il flusso di persone segue un percorso ordinato che permette di evitare assembramenti. Quest’anno, inoltre, le porte del regno sono aperte tutti i giorni per permettere a chiunque di visitarlo, nel rispetto delle normative anti-Covid19 e del distanziamento sociale: non ci può essere magia, infatti, senza sicurezza.

Per concludere… tu credi a Babbo Natale?

Certo. Da bimbi crediamo nell’omone panciuto che ci porta i regali, poi c’è il momento della ribellione. Fino a che ognuno di noi diventa Babbo Natale: d’altronde il simbolo di Babbo Natale è un occhio che sa distinguere tra il buono e il cattivo e si orienta verso una vita votata verso il bene, nonostante le fregature. È un donare disinteressato quello di Babbo Natale: sei tu che ti sei comportato bene e ti sei fatto quindi del bene da solo. È un simbolo e il simbolo serve perché ricongiunge.

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