Domani, mercoledì 22 aprile, esce “Downhill from Everywhere”, nuovo singolo di Jackson Browne che, insieme al precedente “A Little Soon to Say”, farà parte di un EP in uscita il prossimo 29 maggio: entrambi i brani saranno poi anche inseriti nell’album che uscirà nell’autunno 2020.
La canzone – che sarà pubblicata in occasione della Giornata Mondiale della Terra – sarà inserita nel documentario “The Story of Plastic” in uscita sempre il 22 aprile su Discovery Channel e di cui Jackson Browne è anche uno dei produttori esecutivi.
Il film offre un ampio sguardo verso la crisi dell’inquinamento della plastica causata dall’uomo e l’effetto mondiale che questo ha sulla salute del nostro Pianeta e di chi lo abita.
Lo stesso cantautore – noto da sempre per il suo impegno nei confronti dell’ambiente – è un membro del comitato consultivo esecutivo del Plastic Pollution Coalition, una coalizione che si batte per un futuro senza plastica.
“La plastica è ottima e molto utile» dichiara Browne. “Ma è assurdo che venga impiegata per consegnare e contenere cose, per esempio l’acqua. Resterà in circolo per secoli e non è biodegradabile. Questo movimento ha quindi avuto molta attenzione e molto supporto, perché alla gente ormai è chiaro che tutto ciò sia un problema, non può più essere nascosto.”
“Una delle mie citazioni preferite sul problema della plastica è una frase di Jonathan Richman” afferma. “Ha detto: “Questo non sarà facile”. Mi piace perché è davvero qualcosa in cui ci si deve impegnare. Non sarà per niente facile. E’ questo il problema, tutto vogliono fare solo cose che siano semplici. Non vogliamo complicazioni.”
E’ tutta questione di comodità. “Ti devi convincere di non accettare una bottiglia d’acqua, neppure quando avrai tanta sete” continua.
Jackson Browne in prima persona sta impegnandosi per limitare l’uso della plastica, eliminandola dal suo tour e usando due filtri Brita nella sua cucina. “Uno più stretto che posso portarmi in valigia e uno più grande. Non esco mai senza una borraccia riutilizzabile in metallo“.
Browne ha lavorato a DOWNHILL FROM EVERYWHERE per gli ultimi 10 anni. Il brano è stato ispirato da “Eco-Catastrophe!” del dottor Paul Ehrlich, un libro del 1969 che aveva ispirato anche il classico di Browne del 1974 “Before the Deluge”.
“Ti lascia a bocca aperta per quanto sia profetico” dichiara. “Descrive il modo in cui tutti malfunzionamenti della nostra società si combinano e ad un certo punto tutto inizia ad andare a rotoli.
Il mondo è in un delicato equilibrio e tutto il denaro che dovrebbe servire per eliminare la povertà e combattere malattie va invece a finanziare l’esercito e ad uccidere, è un grande business.”
Il libro parla anche di una futura pandemia. “Questa è la parte spaventosa e sta accadendo proprio ora” dice. “Non siamo attrezzati per far fronte a una pandemia perché non abbiamo investito soldi. Non ci abbiamo messo il nostro interesse. Non onoriamo i nostri medici e i nostri scienziati. Onoriamo le persone che – come dico in “Before the Deluge” – hanno imparato a trasformare la bellezza del mondo in potere.”
Browne riconosce poi come la Terra stia guarendo durante questa pandemia. “Le persone iniziano ad intravedere come sia la vita senza smog» E ancora: «La natura finalmente si sta prendendo una pausa da noi ed è evidente; lo potete vedere. La gente all’improvviso dice “Oh, ecco come si sta quando il cielo è limpido e gli uccellini cantano”. Alcune persone dalla Spagna mi hanno detto di aver visto i delfini nuotare, cosa che non succede mai. La Natura sta riprendendosi i propri spazi.“