Da due anni “Quelli che il Calcio”, programma di Rai2 condotto da Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Mia Ceran, ha una ‘resident band’ diventata presto la colonna portante della trasmissione.
Stiamo parlando dei Jaspers, sei musicisti che grazie ai loro interventi musicali fanno da cornice alle interviste e agli sketch che allietano la domenica pomeriggio televisiva di milioni di italiani.
Un’occasione che ha dato grande visibilità alla band, già molto conosciuta sul web grazie ai videoclip dei brani “Tonalità” e “Vodka e Noccioline” – solo per citarne alcuni – che hanno macinato migliaia di visualizzazioni (LEGGI ANCHE: Vodka e Noccioline: il nuovo brano dei Jaspers, la band di “Quelli che il calcio”).
Il nome della vostra band è un omaggio al filosofo e psichiatra tedesco Karl Theodor Jaspers. Come mai?
Esattamente! Il nome Jaspers ci è sembrato il riassunto migliore per raccontare e descrivere, con una sola parola, l’eterogeneità e la pazzia delle 6 diverse personalità di ognuno di noi.
I primi anni del nostro percorso artistico, che sono culminati poi nell’album d’esordio “Mondocomio”, sono stati molto incentrati sul tema della follia, in tutte le sue sfaccettature, sociali e personali.
La vostra fonte di ispirazione?
Qualsiasi evento quotidiano e di vita è per noi una grossa fonte di ispirazione, da un suono sentito in radio ad un racconto della sera prima.
La band è composta da sei elementi, gli ingredienti da mettere nel calderone sono sempre tanti, forse troppi! E molto spesso non ci risparmiamo delle sane risse in sala prove!
È cambiato il pubblico che vi segue da quando partecipate a Quelli che il calcio?
Il nostro pubblico è sempre stato misto e vario, sia per età che per attitudine, perché di fatto anche la nostra musica è cosi. Non ci poniamo grossi limiti nelle produzioni.
Essere la band resident a “Quelli che il calcio” per due anni consecutivi sicuramente ha aumentato la nostra notorietà soprattutto tra chi la musica non la segue visceralmente andando ai concerti.
Come è nata la collaborazione con il programma?
Siamo stati contattati dagli autori in tarda estate 2017, appena prima che iniziasse il programma.
Eravamo stati notati sul web, quindi siamo stati convocati per un incontro molto informale con gli autori e produttori del programma, insieme al nostro carissimo collega Diego Maggi, e da lì è nata la collaborazione e l’inizio di questa bellissima avventura.
C’è il rischio di essere identificati semplicemente come una band televisiva?
Sicuramente. Ci teniamo a precisare, però, che noi siamo i Jaspers e siamo anche la resident band di “Quelli che il calcio”. E’ importante per noi perché adoriamo lavorare in televisione, ma siamo impegnati anche al di fuori del programma: abbiamo prodotto e produciamo dischi e siamo impegnati nelle tournée.
Un aneddoto simpatico che vi è successo in studio?
Potremmo scrivere un libro sulle nostre avventure e disavventure esilaranti! Ogni giorno accade qualcosa. Sicuramente è stato davvero divertente suonare insieme a Cristina D’avena le sue intramontabili hit, tutti vestiti da cartoni animati!! Uno spasso!
Da pochi giorni è uscito il vostro nuovo singolo “Vodka e Noccioline” che ha avuto un grande successo su YouTube.
“Vodka e Noccioline” rispetto ai precedenti singoli ha una produzione molto più leggera e mainstream, che bene si adatta ad un pubblico più “radiofonico”.
Sicuramente un brano meno impegnato dei precedenti ed estremamente ironico.
C’è in progetto un album?
Stiamo lavorando all’album e a nuovi singoli, il filo conduttore sarà sicuramente tanta eterogeneità di produzione, principalmente per il fatto che vogliamo continuamente sperimentre divertirci e ‘jasperizzare’ ogni genere musicale che ci capita per le mani.
(photo credit Chiara Sardelli)
Guarda il video “Vodka e Noccioline” dei Jaspers: