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Juri Tassinari
BEAUTY INTERVISTE

Juri Tassinari: “Vi racconto tutti i segreti sulla chirurgia e medicina estetica”

Cosa non si fa per piacere e, soprattutto, piacersi. Migliorare un inestetismo che ci “limita” nel nostro contesto sociale, ci permette di essere più forti e consapevoli delle nostre potenzialità. Bisogna affidarsi, però, sempre a mani esperte, come quelle del chirurgo plastico ed estetico Juri Tassinari, gettonatissimo da clienti italiani ed internazionali.

Cavalcando le sue doti di comunicatore, il Dott. Tassinari ha saputo affiancare la sua carriera in sala operatoria con la sua attività sui social, tanto da diventare un influencer a tutti gli effetti. Disponibile e aperto al dialogo con il suo pubblico, recentemente ha presentato il suo primo libro dal titolo “Si può fare? Breve guida alla Chirurgia e Medicina Estetica” durante un incontro nell’ambito di Venezia 77: un manuale agile e completo che fornisce alle pazienti e ai pazienti gli strumenti per scegliere da soli il professionista più adatto a loro.

Dott. Tassinari, come nasce l’idea di scrivere questo libro?

In realtà è stato il frutto di una constatazione: partecipando a molti incontri sulla materia, ma anche durante le visite ambulatoriali, ho notato che le persone conoscono veramente poco il mondo della medicina e della chirurgia estetica. C’è tanta confusione e mala informazione in merito. Il libro è scritto in maniera molto semplice proprio per veicolare i concetti nel modo più diretto possibile.

Quando, durante il suo percorso formativo in medicina, ha capito di voler rivolgere la sua attenzione professionale al campo della chirurgia plastica ed estetica?

Diciamo che è stata sempre una predisposizione innata, confermata in seguito anche da alcuni grafologi. All’inizio ho provato un po’ tutte le chirurgie, dalla cardiochirurgia all’ortopedia passando per la maxillofacciale: dopo un’esperienza in chirurgia plastica a Palermo ho capito che sarebbe stato il mio futuro. E’ una disciplina interessante perché riesce a lavorare con tutte le altre. E poi, oltre all’aspetto tecnico, nasconde una filosofia particolare: toglie ai più ricchi per dare ai più poveri. Mi spiego meglio: se delle aree del nostro corpo necessitano di cute o di essere ricostruite si preleva in zone più ricche per poi trasferirlo nelle zone trattate.

Quali sono gli interventi in crescita?

La gluteoplastica è un intervento sempre più richiesto da uomini e donne, insieme alla rinoplastica e all’addominoplastica.

C’è un intervento che l’ha colpita particolarmente?

Quando facevo l’oncoplastico ricordo con emozione una donna della Basilicata che aveva metà viso trasfigurato da un tumore. In ambito estetico ce ne sono molti. Diciamo che le donne sono sempre le più entusiaste, soprattutto quelle che si sottopongono alla blefaroplastica o ritoccano il seno.

Come si comporta quando si presenta un paziente che non ha bisogno di interventi?

Come ho spiegato nel mio libro, cerco di spostare l’attenzione del paziente su altri aspetti, eseguendo solo quello che reputo necessario e utile.

E’ molto seguito sui social, un vero e proprio influencer: come si concilia con la sua attività di medico e, soprattutto, ha mai pensato potesse sminuire la sua professionalità?

All’inizio ho avuto questo timore. Poi ho capito che anche noi medici possiamo utilizzare i social per veicolare certi messaggi in maniera professionale e, soprattutto, nel modo più comprensibile possibile (instagramfacebook).

Nell’epoca dell’apparire, a livello sociale, cosa pensa sia cambiato nell’approccio culturale a questo tipo di medicina?

Siamo in un periodo storico in cui un po’ tutti vorrebbero cambiare qualcosa di sé e molti si autoconvincono che, se non lo fanno, sono inferiori agli altri. Il problema è quando si affidano a professionisti che propongono interventi a prezzi stracciati. Ricordate sempre che un chirurgo bravo si fa pagare perché la professionalità è giusto che sia riconosciuta anche in termini economici.

Un episodio curioso che le è capitato durante il suo percorso professionale?

Ancora mi chiedo perché una paziente si sia fatta tatuare su un braccio la mia firma (ride, ndr)

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