Il 26 aprile è uscito “Nessuno segna da solo” il nuovo album della band La Rua, anticipato dal singolo “Alta velocità“. Dal 2012 i La Rua hanno collezionato esperienze importanti e numerosi successi, come l’apertura del concerto degli Imagine Dragons a Milano, la partecipazione alla scuola di Amici di Maria de Filippi e, ultimo ma non ultimo, il tour intorno al mondo con il Sanremo Giovani World Tour.
Questo nuovo album ci accompagna verso l’estate con uno stile musicale unico, in equilibrio tra leggerezza ed emozioni forti. Li abbiamo incontrati e questo è quello che ci hanno raccontato.
Il 26 aprile è uscito il vostro terzo album, “Nessuno segna da solo”. Cosa dobbiamo aspettarci? C’è un fil rouge che passa attraverso tutti i pezzi dell’album?
Assolutamente sì e lo si può intuire dal titolo: l’idea di collettivo. La forza di un team, l’energia che si genera in un gruppo è qualcosa che trascende qualsiasi logica matematica. Tutti i brani del disco, seppur con tematiche diverse, portano sempre alla celebrazione della collettività, contrapposta all’individualismo che sta corrodendo la nostra società.
L’album è stato anticipato dal singolo “Alta velocità”. Il pezzo parla dell’amore attraverso la metafora dell’alta velocità, ma si descrivono anche momenti di intimità dove il mondo sembra fermarsi. Com’è l’amore che vorreste far ascoltare?
Questo brano descrive forse la più classica delle storie estive, nate senza grandi obiettivi, ma spesso riuscitissime, e con la certezza di vivere pienamente quello che la vita offre. L’amore di cui parliamo per esempio in “Non ho la tristezza” è un amore senza paletti, che abbatte i luoghi comuni e gli stereotipi sociali, con la consapevolezza che per amare non servono limiti di nessun tipo.
A quale altro pezzo dell’album siete particolarmente legati e perché?
Un pezzo in particolare non c’è, per noi tutti i migliori pezzi che potevamo inserire in questo album: dall’energia “Finché il cuore batte”, all’emotiva e introspettiva “Per motivi di insicurezza”.
Cosa vi lega musicalmente e umanamente tanto da aver creato una band di successo?
Il saper reagire positivamente ed insieme ad un fallimento, probabilmente è il combustibile più potente per legarsi ancor di più ed esprimersi sempre con maggiore energia.
Quali sono le vostre ispirazioni musicali, sia nel panorama italiano che internazionale?
Non possiamo negare di trarre ispirazione da gruppi quali, gli Imagine Dragons, i Mumford & Sons, i Coldplay. Ma ad ogni modo nei nostri brani è presente la fusione 6 mondi musicali diversissimi che provengono da ognuno di noi.
Dopo tanta gavetta, il grande pubblico vi ha conosciuti grazie ad Amici. Come è nata l’idea di partecipare ad un talent?
Semplicemente la possibilità di far ascoltare la nostra musica e i nostri brani, al maggior numero di persone.
Con “Sanremo Giovani World Tour” siete in giro per il mondo con altri giovani artisti per promuovere la cultura italiana. Cosa vi sta lasciando questa esperienza?
Probabilmente l’esperienza più bella della nostra vita finora: essere ambasciatori della musica italiana e suonare i nostri brani viaggiando per il mondo è qualcosa di indescrivibile e che probabilmente stiamo ancora metabolizzando. Probabilmente ci renderemo conto solo fra qualche anno dell’avventura che abbiamo vissuto.
Avete partecipato all’album, “Tutti cantano Cristina D’avena”, duettando nel brano “E’ quasi magia Jhonny!”. Che esperienza è stata e quanto siete legati alla vostra infanzia?
Cristina penso sia entrata nel cuore di chiunque attraverso le sigle dei cartoni animati. Quando ci ha contattato la prima volta, eravamo increduli. Eppure le voleva nient’altro che l’energia dei “La Rua” in un suo brano. Abbiamo sperimentato e al primo provino era già entusiasta di come avevamo rivestito questo grande classico della nostra infanzia.
I progetti per la vostra musica? Come vorreste vederla proseguire?
Live, live e ancora live. Siamo appena usciti con un nuovo album e siamo carichissimi per girare tutta l’Italia durante quest’estate e farlo conoscere a quante più persone possibile.