Prima avventura letteraria per Elena Ballerini, volto familiare e rassicurante del weekend di Rai 2: da quattro anni nel cast dello storico programma “Mezzogiorno in famiglia”, si occupa dei collegamenti in esterna nelle più belle piazze italiane.
Ma prima di arrivare nel programma di Michele Guardì, un lungo percorso che l’ha vista cimentarsi, con successo, nel cinema e nella musica. Autrice e interprete dei suoi testi, Elena Ballerini pubblica per la prima volta un saggio brillante affrontando, con una scrittura vivace, il tema dell’affermazione delle donne nel mondo dello spettacolo e, più in generale, del lavoro.
In un momento in cui le presunte molestie nel mondo dello spettacolo sono al centro dell’attenzione, nel suo libro “Come non darla… vinta”, edito da Imprimatur, Elena elenca le istruzioni per godere dei vantaggi di certe conoscenze evitando approcci indesiderati. “Avevo scritto questo saggio mesi prima che esplodesse il caso Weinstein – precisa l’autrice – Nel mio libro non c’è alcun riferimento alla morale o alla separazione fra giusto e sbagliato. È una linea che ciascuno tratteggia secondo la propria etica“.
Come nasce l’idea di questo libro?
Volevo parlare del potere che domina su tutti, il sesso, ma affrontare il tema dalla doppia visuale degli uomini e delle donne. Giusti e sbagliati insieme, a volte dalla stessa parte e a volte armati della propria diversa natura. Non esistono un giusto e uno sbagliato in questo caso. Moralizzare una scelta è addirittura peggio che non saperla fare. Oggi può essere difficile decidere. Ci insegnano a conformarci agli schemi e poi ci dicono che per riuscire, per lasciare un’orma, bisogna scompaginarli e riscrivere il sistema. Tutto appare difficile e lontano. Questo clima favorisce gli intenti predatori di chi potrebbe riscrivere la nostra storia garantendo un illusorio ‘happy ending’.
Nel libro ho analizzato alcune tipologie di potenti con cui si relazionano le donne che cercano un proprio spazio nel mondo .
Molte tue colleghe stanno aprendo il vaso di Pandora su un mondo che non è così scintillante come sembra. Che idea ti sei fatta?
Le molestie fisiche devono essere opportunamente denunciate nelle apposite sedi penali. Diverso è il confine per le molestie psicologiche basate sulla tirannia di un forte. La sua forza è basata sulla possibilità di poter avverare un sogno e sulla conoscenza della parabola della psicologia di questo. Non bisogna lasciarsi indebolire dai nostri sogni e da chi può detenerne la bacchetta magica. L’andamento della parabola si può sovvertire prendendo il potere in contropiede. Ci sono molte tecniche per riuscire a girare intorno agli ostacoli.
Quanto conta per te la bellezza nel tuo lavoro?
Il potere dell’immagine è incommensurabile. Siamo ormai tutti malati di immagine e stiamo affinando un’intelligenza collettiva che ci permette di parlare attraverso fotografie. La tv è fatta di immagini e quindi la bellezza conta in special modo. Tuttavia la bellezza non esclude altre prerogative e una bella immagine può avere molto da dire.
Conduttrice, attrice, cantante e ora anche scrittrice: ti senti più a tuo agio di fronte a un foglio bianco o a una telecamera?
Entrambe. Non sono una persona timida perciò di fronte al video sono in qualche modo “spericolata”. Mi sento però anche audace e la penna mi consente di rivelarlo.
La scrittura come ancora di salvezza dalla tv e viceversa?
Non penso mai a non affondare perché ho un carattere ottimista. Spero in una complementarietà di queste. È sempre stato il mio obiettivo.
Per “Mezzogiorno in Famiglia” ti occupi dei collegamenti in esterna nelle piazze dei paesi italiani che testimoniano la bellezza e l’unicità del nostro territorio. C’è un luogo che ti ha colpito particolarmente e che porti nel cuore?
In quattro anni ho avuto modo di viaggiare tantissimo in lungo e in largo per l’Italia. Non sarebbe giusto fare una scelta perché ogni paese mi ha lasciato qualcosa di speciale. È chiaro che si è creato un legame profondo con i paesi che mi hanno ospitato per molte settimane come Breno, Sambuca di Sicilia, Boves, Recco, Cariati e Sesto al Reghena. Con molti autoctoni sono sempre in contatto.
E’ vero che sei appassionata di Mozart?
Sì e quando ero piccina volevo sposarlo. Mio papà ascoltava spesso Mozart e le sue sinfonie, le sue opere e suoi concerti sono entrati nella mia storia. Perciò ho letto molte sue biografie per capire meglio il suo genio. E poi come lui parlo al contrario.
Cosa c’è nel futuro di Elena Ballerini?
Il futuro è sempre una grande incognita ma io spero di poterlo scrivere.
di Sacha Lunatici