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Lonely living
ARTE CULTURA

“Lonely living”, in mostra a Firenze l’architettura dello spazio primario

Diciotto proposte di edifici per l’abitare minimo ideate da alcuni dei maggiori protagonisti dell’architettura contemporanea italiana, sono in mostra questa volta in formato digitale. Rifugio Digitale apre le porte a  “Lonely Living. L’architettura dello spazio primario”, una mostra corale che resterà aperta fino al prossimo 8 settembre e vedrà come protagonisti diciotto studi di architettura italiani: Archea Associati, Bruno Fioretti Marquez, C+S Associati, Alberto Cecchetto, Alfonso Cendron, 5+1 Architetti Associati, Studio Davide Cristofani & Gabriele Lelli, Nicola Di Battista, Elio Di Franco, Vincenzo Melluso, Netti Architetti, Pietro Carlo Pellegrini, Renato Rizzi, Italo Rota, Beniamino Servino, Studio Associato Seste, Tscholl Werner Architekt e Cino Zucchi. Questi diciotto studi nel 2002 in occasione della VIII Biennale di Architettura di Venezia furono chiamati a relazionarsi con il tema dell’abitare minimo e a cui fu chiesto di progettare in scala 1:1 uno spazio di circa 16 mq costruito totalmente in pannelli di legno truciolare.

Il programma originale poneva due questioni esistenziali relative alla vita metropolitana che viviamo quotidianamente: da una parte il tema dell’emergenza e della temporaneità di chi, senza dimora, è alla ricerca di un rifugio minimo; e dall’altra il tema dell’isolamento psicologico e della solitudine a cui i grandi numeri della società in cui viviamo spesso ci costringono. La mostra del 2002 fu una occasione dimostrativa per affrontare un tema delicato come quello dell’abitare unendo un progetto di ricerca teorico alla concretezza del fare. Le diciotto proposte erano disposte all’interno del perimetro definito da una pedana di acciaio posizionata nei giardini della Biennale. Una sorta di città ideale il cui masterplan era stato disegnato da ipostudio architetti.

A distanza di venti anni si è ritenuto opportuno tornare a indagare su come le questioni esistenziali della vita metropolitana e il tema dell’isolamento psicologico e della solitudine, affrontati durante la VIII Biennale di Architettura di Venezia, siano tuttora attuali, e di quanta evoluzione ci sia stata nel corso di questi due decenni sul tema dell’abitare minimo che soprattutto il periodo post-pandemico ha fatto tornare di attualità.

Questa analisi verrà sviscerata anche in un incontro collettivo, una tavola rotonda, durante la quale i diciotto progettisti si confronteranno esplorando a più voci quanto la ricerca si sia evoluta e se ancora oggi abbia senso parlare di questi temi. Oggi come allora abbiamo chiesto a tutti i progettisti di riunirsi nuovamente, questa volta negli spazi di Rifugio Digitale, per presentare i propri progetti originari stavolta in formato digitale. Il materiale verrà proiettato sui 16 monitor dello spazio espositivo sotto forma di video, un racconto, narrato attraverso disegni, schizzi e splendide fotografie di Luca Campigotto e Pietro Savorelli.

La mostra è spunto per nuove riflessioni e analisi che si concluderanno l’8 settembre – data della originaria inaugurazione della mostra di Venezia del 2002 – in un incontro collettivo, una tavola rotonda durante la quale i diciotto studi si confronteranno esplorando a più voci quanto la ricerca si sia evoluta e quanto sia ancora oggi essenziale affrontare questi temi.

I temi dei 18 padiglioni:

1   Lo studio Archea Associati presenta “Buonasera Signor Ionda”, progetto dedicato all’artista Franco Ionda che si fonda su un’idea di sottrazione materica.

2   Bruno Fioretti, Marquez Architekten, propone “La casa sottovuoto” un alloggio provvisorio per grandi cantieri, che sia abitabile, trasportabile e facile da montare.

3   C+S Associati presenta il progetto “Next Nest”, una casa in un’enclave temporanea pensata per una telelavoratrice, un edificio-lavoro o spazio-lavoro che fornisca una “solitudine di difesa” rispetto al disagio della metropoli.

4   Alberto Cecchetto espone City home for the homeless un progetto pensato per cinque persone differenti alla ricerca di un luogo per dormire, uno spazio urbano protetto ma aperto costruito su pochi elementi.

5   Alfonso Cendron propone L’al di qua un progetto per un suo amico artista, una piccola casa immersa nel verde che soddisfi i bisogni primari come quello di possedere un comodo divano.

6   5+1 Architetti Associati, propone “Domus-forum” un progetto che vede la casa come rifugio e proscenio. Una gradazione di trasparenze che consente di creare relazioni differenti, con un alternarsi di zone “private-introverse” e “private-estroverse”.

7   Lo Studio Davide Cristofani & Gabriele Lelli progetta “Casa Lucarelli” uno spazio temporaneo per loscrittore di gialli Carlo Lucarelli. Si tratta di un luogo introverso, un mondo nel mondo dove rifugiarsi per essere concentrati soltanto su qualche frammento di realtà da cui far nascere racconti.

8   Nicola Di Battista presenta Per ri-trovare gli amici uno spazio senza una funzione specifica, ma solo per consentire il libero scambio di opinioni e di idee.

9   Elio Di Franco propone “Il territorio del singolo” un progetto per coloro che vivono da soli, per un architetto e urbanista single.

10   Vincenzo Melluso progetta “Una scatola di luce”, un gioco di sguardi un luogo e uno spazio per la solitudine pensato per l’artista Erich Demet, dove possa riflettere, dentro e fuori la sfera dell’arte e della creatività.

11   Netti Architetti espone “Abitazione Temporanea” un progetto pensato per un “nomade della visione”, una abitazione semplice ma suscettibile di continue variazioni d’uso.

12   Pietro Carlo Pellegrini propone “Piccolo eremo” un progetto per la solitudine dedicato allo studiolo di una monaca di clausura. Uno luogo che vuole stimolare il pensiero e la ricchezza della vita interiore, con pareti pieghevoli che possano scandire il tempo e lo spazio.

13   Renato Rizzi presenta “Casa tabernacolo. Casa dell’emarginato o della devozione” un progetto che fa riferimento all’ambito sociale, dedicando questa abitazione all’emarginato, all’escluso dalla comunità sociale e culturale occidentale, ma senza tralasciare l’ambito teorico dove la devozione alla nobiltà dell’architettura è la devozione alla nobiltà dell’umano.

14   Italo Rota propone “Tutti al mare” un luogo per l’incontro e il dialogo, dove le persone provenienti da continenti diversi si incontrano e dialogano fra loro.

15   Beniamino Servino espone “Two-Ness”. Unità di supporto per un “senza casa” un progetto che indica la frattura di spazio che c’è nelle due-ità. Da uno a due, dove l’uno siamo noi, la casa, l’interno, mentre il due sono loro, l’esterno, l’aperto.

16   Lo Studio Associato Seste presenta “No thrills” un progetto che non si presenta come un manifesto sociale, ma piuttosto come un esercizio di stile su alcune delle possibilità del linguaggio architettonico e sulle sue applicazioni su volumetrie semplici.

17   Tscholl Werner Architekt propone “Casa con zaino” un progetto che cerca di risolvere il problemadell’alloggio per l’operaio stagionale.

18   Cino Zucchi infine espone “The Boho light trap” un progetto che esplora il rapporto tra sfera privata e pubblica. Un’abitazione per un etologo e promotore di battaglie per la salvaguardia ambientale che si alterna tra un ambiente urbano e accademico ad uno più primario e selvaggio.

CURRICULA STUDI:

1   Ipostudio Architetti:

Ipostudio Architetti è un gruppo di lavoro fondato nel 1984 a Firenze, la cui attività si svolge nell’ambito della progettazione architettonica. Ha sviluppato una serie di attività negli ambiti dell’architettura civile, nel campo socio-sanitario, scolastico, delle residenze speciali e della residenza sociale.

2   Archea Associati

Laura Andreini, Marco Casamonti, Giovanni Polazzi, laureati presso la Facoltà di Architettura di Firenze, fondano nel 1988 Studio Archea. Da quest’esperienza, nel 2001, nasce Archea Associati con il contributo di Silvia Fabi. Negli anni lo studio ha realizzato numerose opere in ambito internazionale ed aperto laboratori in Cina, Emirati Arabi Uniti, Brasile e in Albania.

3   Bruno Fioretti

Piero Bruno Fioretti nasce a Trieste nel 1963 e si laurea presso l’istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) nel 1990. Dal 1990 collabora con diversi studi a Berlino. Donatella Fioretti nasce a Savona nel 1962 e si laurea presso l’istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) nel 1990.Dal 1991 collabora con diversi studi in Svizzera e a Berlino.

4   C+S Associati

Carlo Cappai nasce a Venezia nel 1966; Maria Alessandra Segantini nasce a Treviso nel 1967. Vivono e lavorano a Venezia. Nel 1994 aprono lo studio C+S associati uno studio multi-disciplinare con uffici a Venezia e Londra, che lavora nell’architettura, interior e urban design.

5   Alberto Cecchetto

Alberto Cecchetto si laurea presso l’istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) dove dal 1975 svolge attività didattica e di ricerca.Dal 1976 inizia l’attività professionale a Venezia.Esplora vari temi di progettazione, a differenti scale, attraverso la decodificazione e ricomposizione degli elementi morfologici dell’architettura dei luoghi e del paesaggio.

6   Alfonso Cendron

Alfonso Cendron nasce a Mogliano Veneto (Treviso) nel 1960, si laurea nel 1986 presso l’istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) dove svolge attività didattica e di ricerca. Numerosi suoi lavori sono pubblicati su riviste internazionali.

7   5+1 Architetti Associati (oggi Atelier(s) Alfonso Femia e Gianluca Peluffo&Partners)

Nasce a Genova nel 1995, dopo un’intensa attività lavorativa nel campo concorsuale e editoriale, lo studio cessa la sua attività e si trasforma. Da questa esperienza nascono Atelier(s) Alfonso Femia e lo studio Gianluca Peluffo&Partners.

8   Studio Davide Cristofani e Gabriele Lelli

Davide Cristofani e Gabriele Lelli, entrambi nati a Faenza (Ravenna) nel 1964, si laureano in architettura nel 1991 a Firenze. Nel 1992 fondano a Faenza la Fabbrica di Architettura, studio professionale in cui collaborano stabilmente Pierluigi Cappelli, Alessandro Costa, Gian Luca Zoli, Elena Caroli, Valentina Mazzotti e Roberta Bandini. Svolgono attività didattica presso la facoltà di architettura di Ferrara e presso lo IUAV di Venezia.

9   Nicola di Battista

Nicola di Battista nasce a Teramo nel 1953; si laurea in architettura a Roma nel 1985. Dopo aver compiuto, dal 1981 al 1985, il proprio “apprendistato” presso lo studio di Giorgio Grassi a Milano inizia la sua attività a Roma dove vive e lavora. La sua attività si svolge nel campo dell’editoria e della progettazione concorsuale. E’ stato direttore della rivista Domus dal 2013 al 2018.

10   Elio di Franco

Elio di Franco nasce a Bisceglie (Bari) nel 1954. Vive e lavora a Firenze. Studia alla facoltà di Architettura di Firenze dove si laurea col Professore Adolfo Natalini nel 1980. Dal 1976 al 1983 ha collaborato con Paolo Riani Associates. Nel 1984 inizia l’attività professionale indipendente. Partecipa a numerosi concorsi e mostre di architettura e design.

11   Vincenzo Melluso

Vincenzo Melluso nasce a Messina nel 1955 e si laurea presso la facoltà di architettura di Palermo nel 1981. Insegna progettazione architettonica nelle facoltà di architettura di Palermo e ingegneria di Reggio Calabria. Fonda e dirige dal 1983 il Centro Studi “Officina Architettura” di Messina. È fondatore e codirettore, fino al 1997 del “Giornale dell’architettura2, edito a Palermo. La sua attività è stata spesso all’attenzione della critica.

12   Netti Architetti

Lorenzo Netti nasce nel 1957 e si laurea in architettura nel 1981; è docente di disegno presso il Politecnico di Bari dove ha tenuto corsi anche di progettazione urbana. Gloria A. Valente nasce nel 1958 e si laurea in architettura nel 1983; ha insegnato design e architettura degli interni. Nel 1998 Lorenzo Netti e Gloria A. Valente fondano la Netti Architetti che si occupa di ricerca e progettazione.

13   Pietro Carlo Pellegrini

Pietro Carlo Pellegrini, nato a Lucca nel 1957, studia a Roma e Pescara dove si laurea nel 1983. Ritornato a Lucca, apre lo studio nel 1985 e realizza interventi ove la modernità del progetto non prescinde da una profonda sensibilità per il preesistente.

14   Renato Rizzi

Renato Rizzi nasce a Rovereto nel 1951. Architetto, docente presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV). Nel 1984 vince il concorso per la realizzazione dell’area sportiva Ghiaie a Trento, in fase di ultimazione. Nello stesso periodo inizia una lunga collaborazione, a New York, con Peter Eisenman, collaborazione che si concluderà dopo circa un decennio.

15   Italo Rota

Italo Rota nasce a Milano nel 1953. Dopo la laurea in architettura presso il politecnico di Milano si forma professionalmente negli studi di Franco Albini e Gregotti Associati. Svolge la sua attività nel campo editoriale, dell’allestimento museale e della progettazione.

16   Beniamino Servino

Nato nel 1960 a San Giuseppe Vesuviano, Servino si laurea in Architettura nel 1985 presso l’ateneo Federico II di Napoli. Opera nell’ambito della progettazione architettonica e del design e partecipa a numerosi concorsi nazionali e internazionali. Nel 2002 e nel 2004 è stato selezionato per il premio Mies Van der Rohe.

17   Studio Associato Seste

Seste Engineering è stata fondata nel 1998 da Aldo Aymonino, Francesco Saverio Aymonino, Marina Cimato, Attilio De Fazi e Flavio Trinca. Lo studio si forma sull’individuazione di temi comuni: la progettazione dello spazio aperto e del paesaggio, le infrastrutture sono i principali ambiti di sperimentazione progettuale in cui far confluire le competenze acquisite nel corso dell’attività personale dei soci.

18   Tscholl Werner Architekt

Werner Architekt nasce a Lances nel 1955 e si laurea in architettura nel 1981 con Giacomo Cataldi Nel 1983 apre il proprio studio a Morter (Bolzano). Progetta e realizza case unifamiliari oltre a varie ristrutturazioni.

19   Cino Zucchi

Cino Zucchi nasce a Milano nel 1955, consegue il B.S.A.D. presso il MIT nel 1978 e la laurea in architettura presso il Politecnico di Milano nel 1979. Ha insegnato in numerosi seminari di progettazione e teoria urbana. Progetta e realizza edifici residenziali, industriali, per uffici, musei privati, spazi pubblici, progetti per il ridisegno di aree industriali e storiche; oltre a svolgere attività di allestimento museale ed editoriale.

RIFUGIO DIGITALE

Inaugurato lo scorso aprile a Firenze con la mostra ORO di Fabrizio Plessi, Rifugio Digitale si trova in via della Fornace 41, sotto al Piazzale Michelangelo e a due passi dall’Arno, ed è un nuovo spazio espositivo all’interno di una antica galleria che fu usata come rifugio antiaereo nel 1943, come luogo di difesa per i civili dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Oggi si propone come luogo dedicato alla promozione dell’arte digitale, dove l’architettura, il design, la fotografia, il cinema, la letteratura e tutte le altre molteplici forme artistiche ed espressive trovano la propria dimensione dialogando tra loro. Il “Rifugio della Fornace”, un tempo punto di riparo da una realtà tragica, è ora Rifugio Digitale, uno spazio di 165 metri quadrati, un luogo di rinascita, dove la tecnologia incontra l’arte, dando vita ad uno spazio contemporaneo in cui è possibile esplorare la creatività attraverso il linguaggio attuale della tecnologia. Il progetto di riqualificazione di quello che fino a poco tempo fa era un tugurio buio e in stato di alto degrado, è stato curato dallo studio Archea Associati ed accoglierà realtà digitali di ogni genere, con lo sguardo sempre rivolto al futuro e alle nuove avanguardie, ma anche ad eventi e performances.

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