Dal 13 febbraio nelle migliori librerie, su Amazon e sugli store on line sarà disponibile “MafiaEuropa” (Rogiosi Editore), libro in cui Amalia De Simone, watchdog napoletana, giornalista e videoreporter ha raccolto le inchieste realizzate per Corriere.TV.
In linea con la globalizzazione dei traffici, da anni, le mafie italiane si sono internazionalizzate. L’Europa, in particolare, e altri continenti, sono diventati un unico campo d’azione e di interazione con le altre criminalità mondiali. Paesi come la Germania, la Spagna, la Gran Bretagna, l’Olanda, il Lussemburgo e intere aree dell’Est Europa sono diventate, nel corso del tempo, centrali di riciclaggio, basi per traffici illegali e aree di transito, luoghi di protezione per latitanze, territorio di conquista per investimenti immobiliari e commerciali.
Nella geografia degli interessi criminali dei clan, alcuni paesi europei sono diventati fondamentali, quanto e più dell’Italia dove invece si percepisce di più il sottoproletariato mafioso. Le mafie vanno dove incontrano meno resistenza: la lotta alle mafie in Europa è resa molto fragile dalla disarmonia legislativa: il reato di associazione mafiosa, non è infatti contemplato da quasi nessun altro ordinamento nazionale europeo. I fatti che creano allarme sociale sono rari, i mafiosi portano ricchezza e qualche volta tutto questo diventa un alibi per voltarsi dall’altra parte. Amalia De Simone ha realizzato le sue inchieste sul campo, girando tra i paesi europei, incontrando i protagonisti delle scottanti vicende, uomini di legge e uomini del “sistema”, tracciando un quadro sugli affari di ‘ndrangheta, camorra e mafia in Europa. La copertina di “MafiaEuropa” è stata disegnata dall’artista MoraleS.
L’autrice
Amalia De Simone, watchdog napoletana. Giornalista professionista, laureata in giurisprudenza. Videoreporter d’inchiesta del Corriere.it, attualmente collabora anche con Rai e Reuters. Nel 2017 è stata nominata cavaliere al merito delle Repubblica Italiana dal presidente Sergio Mattarella con una motivazione attinente al suo lavoro di giornalista: “Per il suo coraggioso impegno di denuncia di attività criminali attraverso complesse indagini giornalistiche”. Lavora come reporter da più di vent’anni e da circa dieci anni ha cominciato a occuparsi prevalentemente di giornalismo investigativo. Ha dedicato molte inchieste agli intrecci tra clan, politica e mondo economico, occupandosi spesso di rifiuti, appalti e riciclaggio, con focus sulle infiltrazioni internazionali delle mafie e delle connessioni con il terrorismo. Indaga procurandosi e consultando atti e documenti ma soprattutto andando sui posti e partecipando ai fatti. Al suo lavoro è stata dedicata una puntata del programma di Rai1 “Cose nostre” e di Rai3 “Nuovi eroi”. Nel 2016 ha lavorato nel programma d’inchiesta di Rai tre, “Rec”, e sempre per la Rai ha realizzato reportage per i programmi “Crash”, “La storia siamo noi” e “Linea Notte”.
Ha vinto molti premi giornalistici tra cui il “Mariagrazia Cutuli”, “Wangari Maathai”, “Giornalismo d’inchiesta” e per 3 volte riconoscimenti nel “Cronista dell’anno”. È tra gli autori dei volumi “Dem – Dizionario enciclopedico sulle mafie”, “Novantadue, l’anno che cambiò l’Italia”, “L’Italia dei veleni”, “Under – giovani, mafie e periferie”, e della serie di inchieste televisive sulla crisi dei rifiuti “Nella terra di Gomorra”, realizzata per Current. Da anni è impegnata in battaglie per la libertà di stampa e di espressione. Per volontariato è direttore di Radio Siani, radio anticamorra con sede a Ercolano in un bene confiscato a un boss.