“Questa destra usa le politiche migratorie come clava elettorale” ha affermato Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Partito Democratico, durante il suo intervento a Calibro 8, programma condotto da Francesco Borgonovo in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. Mauri ha criticato aspramente l’approccio del governo in materia di immigrazione, definendolo privo di reale efficacia e caratterizzato da elevati costi.
“La vicenda dei centri in Albania, l’esternalizzazione dell’accoglienza, fa parte di un’operazione propagandistica. Tutto quello che si fa in Albania si sarebbe potuto fare tranquillamente in Italia e a costi molto minori” ha affermato, ricordando che “per questa scelta stiamo spendendo 800 milioni, mentre ne avremmo spesi molti meno se la gestione fosse stata in territorio nazionale”.
In riferimento alla decisione del Tribunale di Bologna di rinviare alla Corte Europea il decreto sui migranti, Mauri ha spiegato: “I giudici non avevano scelta. Se fossero andati contro le norme europee, sarebbe stato un atto illecito. Nessuno può chiedere alla magistratura di piegarsi all’esecutivo. Anche la stessa Unione Europea ha chiarito che le norme vanno rispettate, e i tribunali non possono ignorarle solo per convenienza politica”.
Mauri ha continuato criticando il centrodestra per l’atteggiamento di scontro con la magistratura e l’uso della retorica sui “magistrati rossi”, affermando: “Questa destra non sa portare avanti progetti reali, quindi cerca di creare consenso dando la colpa alla magistratura e dipingendo i giudici come un ostacolo”.
Sull’esternalizzazione in Albania, Mauri ha evidenziato che l’approccio del governo “è sbagliato sia dal punto di vista umanitario sia degli interessi nazionali”. Ha poi aggiunto: “Invece di coinvolgere altri paesi europei e lavorare a una modifica dell’accordo di Dublino per la redistribuzione dei migranti, scelgono la via del populismo, una rincorsa che sta contagiando anche altri paesi in Europa”.
Nel suo intervento, Mauri ha affrontato anche il tema della sicurezza digitale, sottolineando la necessità di rafforzare il sistema nazionale di protezione dati e definendolo “una priorità non solo per le istituzioni, ma per la libertà e la sicurezza di ogni cittadino italiano”.