Le piccole imprese, il settore dell’artigianato e del turismo, le attività per la cura della persona sono i settori tra i più colpiti dalla crisi causata dalla pandemia da Covid-19.
Cosa succederà con le nuove disposizioni contenute nel Dl Rilancio? Sull’argomento abbiamo interpellato Micaela Ottomano, Avvocato Cassazionista, esperta di diritto di famiglia e delle assicurazioni (LEGGI ANCHE: Frodi assicurative, Micaela Ottomano: Conosco tutti i trucchi dei truffatori).
I costi sociali ed economici del Coronavirus hanno già iniziato a mietere vittime. Quella che stiamo osservando è una tragedia nella tragedia in cui alle già tante vittime del Covid-19 si sommano i tanti, troppi suicidi legati agli effetti economici dell’emergenza sanitaria.
Consideriamo per esempio la categoria dei parrucchieri e dei centri estetici, che sono stati chiusi per effetto dei provvedimenti ministeriali e regionali a decorrere dall’8 marzo. Il 18 maggio, anche dopo sollecitazioni arrivate da più parti, delle quali anche io mi sono fatta portavoce, hanno potuto riaprire, ma lo hanno fatto in condizioni assolutamente capestro. Ovvero senza aver incassato un euro nel periodo 8 marzo-18 maggio.
Ammesso che dal 18 maggio al 31 maggio incassassero del denaro, e non so veramente in quali condizioni potrebbero farlo, viste le difficoltà nelle quali lavorano queste realtà che prevedono il contatto operatore-cliente, a decorrere dal primo giugno le stesse dovranno anticipare, o dovrebbero anticipare, la cassa integrazione ai propri dipendenti? E’ assolutamente impensabile che un parrucchiere possa ricominciare a lavorare nelle medesime condizioni in cui lavorava 3 mesi fa, per cui ci saranno i 2/3 della forza lavoro in cassa integrazione, e 1/3 della forza lavoro che invece lavorerà. Questo imprenditore sarà costretto, quindi, ad anticipare la cassa integrazione dal primo giugno senza aver incassato danari, non avendo avuto la possibilità di rimpinguare le proprie casse. E’ una condizione iniqua, è una condizione che non si deve verificare in uno stato civile di diritto!.
Le lungaggini degli aiuti del Governo, connesse alla fragilità degli imprenditori sotto l’aspetto psicologico, hanno mietuto tante vittime. Tutti ricordiamo la grande ”crisi americana”. I tanti suicidi e le tante diatribe con le banche e con lo Stato che fu poco presente, anche in quei periodi. Lo Stato non può abbandonare le imprese! Lo Stato deve sostenere l’economia obbligando le banche ad erogare gli aiuti, al fine di dare liquidità. E soprattutto deve farlo per evitare che la criminalità s’impossessi delle aziende in difficoltà con la facilità economica di cui dispone.
Il Governo avrebbe dovuto scegliere di tenere chiuse le aziende finanziando direttamente le imprese per farle risollevare, per formare il personale e prepararsi così alla riapertura e alle nuove misure di sicurezza, che ad oggi le hanno definitamente messe in crisi. In un momento delicato come questo, dove i gesti estremi potrebbero ripetersi e dove l’istinto di emulazione potrebbe farla da padrone, è necessario serrare i ranghi. Gli italiani, le imprese, i lavoratori hanno bisogno di sostegno vero e concreto. Pensare che la pandemia finisca, e finiscano tutte le gravi conseguenze sanitarie, economiche e sociali ad essa legate, solo ed esclusivamente con la riapertura delle attività, è una favola alla Cenerentola!
Le fiabe, però, hanno anche, e soprattutto, un lieto fine. Facciamo in modo che il lieto fine arrivi, in questo momento di difficoltà, anche per tutte le imprese e tutti i lavoratori, evitando che gli stessi si sentano abbandonati dal sistema e possano pensare e attuare gesti estremi, come quello dell’imprenditore napoletano. Oggi più che mai questa esigenza diventa stringente non solo per ricostruire il nostro Paese e per far ripartire l’economia, ma anche per prevenire quella che si sta delineando come una strage silenziosa e dolorosa, nella quale le principali vittime sono gli imprenditori in difficoltà.
Gesti tragici e irrimediabili che un Governo responsabile deve assolutamente scongiurare, ad ogni livello.