Andrea Robicci, prima di diventare Mr. Joy, ha suonato e riempito piazze, collaborato con il Maestro Massimo Luca, chitarrista e produttore di Battisti, Grignani, Minetti, Moro e molti altri arrivando in finale all’accademia di Sanremo, quella dell’era Baudo. Pubblica due singoli e fa il tour con Radio Italia. Esordisce come Mr. Joy con Girotondo e Vivere è l’ennesimo “seme” di un progetto che con gioia viene lanciato nel mondo. Oggi si racconta per noi “dritto per dritto”, senza giri di parole perché lui è fatto così.
Come Andrea Robicci hai animato i locali più “in” di tutta Italia, p.r. ma anche cantautore e produttore, insomma, un Re Mida dello spettacolo che ha saputo trasformare in un successo, ogni cosa. Ad un certo punto sei sparito dalla circolazione. Perché?
Ero affamato di vita e di successo e in questa rincorsa sono caduto spesso, mi sono rialzato. Ho lasciato tutto, isolandomi per scelta in una casetta in riva al mare, lontano da tutto, in un reset totale. Dopo il rumore, le feste, i successi, i palchi, avevo bisogno di ritrovar-mi. L’ho fatto in modo radicale, senza l’acqua corrente, senza la luce elettrica, in una dimensione primordiale che mi costringesse a ridimensionare bisogni e desideri. Solo con i miei cani, trascorrevo il mio tempo, “fuori dal tempo”, leggendo tantissimo e cercando il vero senso della vita. Solo la musica, che mi aveva accompagnato in ogni momento e in ogni dove, era rimasta a farmi compagnia.
È in quel periodo che Andrea diventa Mr. Joy?
Sì, Mr. Joy nasce proprio in quel periodo, grazie ad un incontro che mi ha cambiato letteralmente la vita. Un giorno, per caso, trovai un cane, per l’esattezza un bel cane con tanto di pedigree, abbandonato in un garage. Non ci ho pensato neanche un attimo e l’ho portato con me. Lui aveva avuto molto, arrivava infatti da un prestigioso allevamento, ma come me era stato privato di tutto, si muoveva a fatica e per aiutarlo a riprendersi, ho cominciato a camminare per ore e ore: occupandomi di lui, in realtà mi sono preso cura di me. Lui mi ha salvato, il suo nome era Joy.
Da quel momento, Andrea Robicci lascia il posto Mr. Joy: come sei rientrato “nel mondo”?
Ho esordito come Mr. Joy a Milano all’Osteria della Musica in una serata improvvisata, dove ho capito che era quello che faceva stare bene me ed i presenti. Potevo essere ancora in quel mondo, ma a modo mio con la mia musica e la mia voglia di comunicare. Mr. Joy è una vitamina.
La tua carriera prende un’altra strada con una nuova missione. Quale?
Risvegliare i dormienti, fare sentire delle emozioni, che sono sfumature meravigliose della vita, che andrebbe sempre guardata da ogni angolatura. Il motto di Mr. Joy è non mollare mai. La musica mi ha tenuto in vita e Joy mi ha spinto a ritrovare la strada, per ritornare idealmente, a casa, facendo pace con la mia ribellione che è diventata voglia non di fama e di denaro, ma desiderio di essere quello che sono, di apprezzare ogni momento, di godere veramente di quello che ho. La ricetta della felicità è dialogare col bambino che c’è e ci sarà per sempre, dentro di noi.
È da poco fuori in radio e su tutte le piattaforme digitali, Vivere!. Un brano ballabile e coinvolgente ma con un importante messaggio
Vivere è un inno alla vita, l’invito a lasciare che questa meravigliosa avventura, accada, gustandone ogni attimo, con la curiosità di un bambino, senza paura. Nel video in un caleidoscopio di colori e rifugia, tutti i protagonisti ballano, vivono. Mr. Joy, grazie alla musica si connette con gli altri, con chiunque, con leggerezza: questa è la sua missione, risvegliare i dormienti, far provare emozioni, che rendono meravigliosa la vita che meriterebbe di essere vista da ogni angolatura, senza rinunciare, perché c’è sempre dentro di noi una riserva, una forza, un guizzo, che va cercato.
Perché hai scelto come protagonista un dinosauro nel tuo video?
Il dinosauro non può battere le mani perché le sue braccia sono troppo corte, vorrebbe essere felice, ma non gli riesce. Succede spesso che, per diverse ragioni, ci si senta a disagio: ma la felicità è per tutti e se non riesci a battere le mani, lo farò io per te, ognuno di noi può farlo. Mr. Joy, nel video le batte per lui, che non appare più goffo ed impedito, ma gioioso e parte di un girotondo, di ragazzi, di bambini festosi, di adulti in armonia con il resto del mondo. Questa è la formula della felicità: dentro il dinosauro potrebbe esserci Andrea Robicci, o chiunque si senta fuori posto od inadeguato. Il dinosauro affascina i bambini, attira ed intimorisce, ma con Vivere! diventa solo un compagno di giochi allegro e spensierato.
Come stai vivendo il tuo oggi?
Sto scrivendo molto. Vivere ha aperto una strada: ho tante idee, tante energie da canalizzare, in primis l’album e poi uno spettacolo teatrale. Uno spettacolo emozionale, dove il pubblico avrà la possibilità di scegliere le canzoni. Voglio tornare in teatro con la band, per raccontarmi senza nascondere gli angoli bui, ma mostrandomi senza maschere.
Oggi Mr. Joy che rapporto ha con il PR che sei stato? E con Andrea?
Primo ero strategico, oggi sono più puro: ti mostro quello che c’è, quello che è la verità. Tu devi poter scegliere. Oggi se decido di mettere la felpa della Barbie e tingermi i capelli di blu, lo faccio. Il PR, come ovvio si sarebbe fatto degli scrupoli dovendo apparire nel modo più consono, essere di moda, adeguarsi al flusso. Con Andrea ho fatto pace anche se tante volte non lo sopporto molto.
Per Vivere cosa ti auguri?
Che arrivi a quanti più possibili, perché è un bicchiere d’acqua fresca con una fettina di limone che può dissetare tutti.
(photo credit Anna Nazarova)