Dinamica, determinata e sempre elegante, come le donne di un tempo, Paola Pelino avanza verso di me con il piglio sicuro e l’allure di una diva. Moglie di Paolo e madre di Flavia ed Elvezia, ha ricoperto il ruolo di deputata e senatrice della Repubblica Italiana dal 2006 al 2018. È inoltre imprenditrice, socia e consigliere d’amministrazione della rinomata fabbrica di confetti Pelino di Sulmona e commendatore della Repubblica Italiana. Attenta alle evoluzioni, ai mutamenti e ai trend globali che interessano lo sviluppo economico-commerciale e la promozione all’estero del made in Italy, oggi dialoga con stakeholders internazionali, confermando la sua natura curiosa e poliedrica.
Molte donne convivono in lei. La moglie, la madre, l’imprenditrice, la politica. Come ha fatto negli ultimi cinquant’anni a conciliare tutto?
Un tema di cui si parla ormai da anni è proprio, per la donna, la conciliazione dei tempi di lavoro e la famiglia. Siamo ancora molto lontani per assicurare un giusto equilibrio che possa consentire alle donne di non vivere più due vite piene di affanno, ma una sola vita che dia loro serenità e gratificazioni e che non penalizzi il loro ruolo primario di moglie e di madre! Nella mia vita ho anteposto la famiglia al lavoro, pur avendo iniziato a lavorare a soli 17 anni nella storica azienda di famiglia che dal 1783 produce confetti a Sulmona. Ho cercato con sforzi quasi disumani di non far pesare a mio marito e alle mie due figlie, Flavia ed Elvezia, la mia attività di donna imprenditrice prima e di parlamentare dopo, attività che mi hanno tenuta molto impegnata. Sacrifici, rinunce, tour de force, pur di compensare le mie assenze da casa. Mi vado ripetendo sempre che una Donna (perdonatemi la d maiuscola ma tanto meritiamo!) dovrebbe avere 4 polmoni, due cuori, due cervelli ecc! Oggi però, a 69 anni, mi sento abbastanza serena perché l’amore delle mie figlie nei miei confronti è immenso e le mie attività svolte mi hanno regalato successi e stima. È dura ma ce la possiamo fare!
Impossibile non associarla al più dolce dei pensieri: i confetti. In Italia quando dici “Pelino” la mente va subito agli squisiti confetti che accompagnano dal 1783 gli eventi più felici delle famiglie italiane, dai fidanzamenti ai matrimoni, dai battesimi alle lauree. Che ruolo ha avuto Lei nella prestigiosa azienda di famiglia? Siete rimasti un’azienda prettamente italiana per clienti italiani o esportate nel mondo?
Come accennavo, sono entrata in azienda all’età di 17 anni, nel 1973, prima donna a rivestire ruoli apicali perché come da tradizione e consuetudine un tempo le aziende di famiglia venivano lasciate in eredità ai figli maschi e le figlie femmine venivano “liquidate” con dote. Quindi il mio ingresso in azienda ha segnato uno stravolgimento delle regole! Rappresento con i miei fratelli e cugini la settima generazione dal 1783. Per più di quarant’anni ho curato le pubbliche relazioni, ho curato con fantasia ed estro tutto ciò che si può realizzare con i confetti, ho curato personalmente il settore commerciale dell’azienda seguendo con passione ed impegno migliaia e migliaia di matrimoni, battesimi, comunioni, lauree, nozze d’argento e nozze d’oro di tantissimi clienti famosi e non, sparsi nel mondo, ottenendo sempre il massimo dei consensi. Il nostro prodotto primario è il confetto che, per la sua ricetta originale, è di primissima qualità e rispecchia la ricetta originaria di Sulmona, fine xv secolo, quindi privo di amidi e farine, rivestito esclusivamente di solo zucchero. Questo e una buona politica di marketing ci hanno consentito di acquisire un brand famoso in tutto il mondo pur trattandosi di un prodotto di nicchia e artigianale. Per queste ragioni oltre ad essere in Italia ormai un marchio consolidato e di prestigio esportiamo in molti PAESI, primi fra tutti gli USA, e a seguire i Paesi Europei, gli Emirati Arabi, il Canada ecc. Una gran bella soddisfazione!
Nel 2006 e fino al 2018 viene candidata ed eletta in Parlamento con Forza Italia. Anni irripetibili. Prima Deputata, poi Senatrice. Che ricordo ha di quell’esperienza e del Presidente Silvio Berlusconi?
Mentre ero impegnata da tanti anni in azienda, svolgendo diversi ruoli, nel 2004 fui chiamata dal Presidente Berlusconi, che avevo già conosciuto ad Arcore nel 1992, che mi chiedeva di candidarmi alle elezioni Europee per la circoscrizione Sud. Rimasi sorpresa ed al tempo stesso interessata alla sua proposta, ci pensai 24 ore e poi accettai. Ebbi un ottimo risultato considerando che prima di allora non avevo mai svolto attività politica. Da quel momento Berlusconi non mi lasciò più e nel 2005 mi affidò il coordinamento regionale (Abruzzo) di Forza Italia e nel 2006 mi candidò alle Politiche alla Camera Dei Deputati. Fui eletta e iniziò cosi la mia nuova avventura, una imprenditrice prestata alla politica. Ancora nel 2008 nuovamente eletta alla Camera Dei Deputati e poi nel 2013 al Senato della Repubblica fino al 2018. Ho sempre avuto con il Presidente Berlusconi un rapporto basato sulla stima e sulla fiducia reciproche. Un vero peccato, oltre al grande dolore, averlo perso per sempre! A fianco a lui ho svolto più un ruolo di politica sociale che prettamente di partito, ho seguito i suoi suggerimenti e le sue iniziative rivolte soprattutto alle esigenze della gente, alle problematiche di tante famiglie italiane, di tanti giovani e di tanti imprenditori. Una bellissima esperienza, quella politica, che mi ha fortificato e che ancora oggi, pur non avendo più un ruolo istituzionale, continuo ad esercitare. Vivo a Sulmona, in Abruzzo, ma sono a Roma almeno due giorni a settimana e giro l’Italia per diffondere la mia esperienza di donna imprenditrice e politico.
Il mondo sta attraversando un momento molto complicato: guerre, distruzione, odio, famiglie che si disgregano, giovani aggressivi e fuori controllo, aumento drammatico dei femminicidi. La scuola non riesce a tenere il punto da sola, perché spesso le famiglie non collaborano, addirittura attaccando gli insegnanti. Lei vede una soluzione al baratro in cui stiamo precipitando? Cosa manca a questa società rispetto al passato?
L’uomo ha fatto grandi passi in avanti per la ricerca scientifica e tecnologica, ma credo che per ritrovare la propria identità, la propria essenza, il proprio io, l’uomo debba fare dei passi indietro, debba tornare ad assaporare la gioia ed il piacere di comunicare con gli altri, di condividere con loro sogni e realtà, di applicare quelle regole, quei “comandamenti” che si traducono in rispetto, serietà, onestà e rigore. Purtroppo i tragici accadimenti a cui assistiamo sono la conseguenza di un allontanamento da quei “comandamenti”. L’inseguire una eccessiva libertà può dar luogo a forme di odio e violenza! Come fermare tutto questo? Penso che riconsiderare il valore della famiglia, dell’amicizia, ricreare la cultura del rispetto dell’altro e profondere amore per il prossimo annienterebbero ogni forma di violenza e odio.
Nel nostro Paese ci sono due figure molto impattanti al livello morale; Il Papa e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sanno toccare le corde giuste, intervenendo in maniera esplicita sulle questioni più tristemente attuali. Saremo in grado dopo i loro mandati di produrre esempi così alti?
E’ auspicabile che dopo di loro ci sia o figure così altamente significative, persone che, come loro, riusciranno a svolgere il proprio mandato con amorevole impegno e determinazione garantendo equilibrio e solidarietà tra gli italiani.
Lei è Commendatore della Repubblica Italiana, è imprenditrice da sempre, soprattutto dagli anni in cui questo ruolo era prevalentemente declinato al maschile. Quali pregiudizi ha dovuto superare?
Prima donna dopo sei generazioni al maschile a guidare la nostra azienda e certamente ho dovuto con più sforzi dimostrare che fossi in grado a pari degli uomini della mia famiglia di portare avanti la nostra attività imprenditoriale; tenacia, impegno, tanta fatica ma alla fine ho dimostrato di essere capace e di riuscire nel ruolo nonostante fossi donna! Il mio percorso di imprenditrice è stato segnato da molti riconoscimenti provenienti da diversi settori e credo, attraverso la mia testimonianza e la mia esperienza di poter trasmettere fiducia alle nuove generazioni e di dare loro un messaggio di incoraggiamento per far sì che di fronte a imprevisti e disagi legati alla loro attività lavorativa, decidano di non mollare. Non bisogna mai scoraggiarsi, bisogna lottare e credere in quello che si fa! Forza, forza, forza!
C’è un evento che le è rimasto nel cuore in particolare della sua attività istituzionale o di imprenditrice?
Un po’ per anzianità, un po’ perché la vita l’ho sempre vissuta sempre appieno, ho tantissimi bei ricordi tra i quali spiccano la cena “per pochi” al Quirinale con il Presidente Ciampi e sempre al Quirinale nel 2003, in occasione dei 220 anni della nostra azienda, organizzai per i nostri dipendenti e familiari, un’udienza privata dal Presidente della Repubblica Ciampi che ci accolse con grande calore ed umanità. Penso, in quella circostanza, di aver regalato un momento ineguagliabile ed indimenticabile ai nostri indipendenti e alla mia famiglia. Un altro bellissimo ricordo fu quando entrai per la prima volta nell’Aula della Camera dei Deputati e presi posto nello scranno a me riservato, vicino al Presidente Berlusconi, e dissi fra me e me: “Ma è possibile che io sono seduta qui e mi trovo in questa Aula così maestosa ed austera che ha visto i grandi protagonisti della storia della nostra Italia?” Ancora oggi ripensandoci sento un brivido che mi pervade tutta.
Per la prima volta nella storia d’Italia, il 22 ottobre 2022, una donna è diventata Primo Ministro, portando il suo partito dal 2% al 30%. Cosa pensa del Presidente Giorgia Meloni?
Ho solo parole di grande ammirazione nei confronti di Giorgia Meloni, una donna forte, coraggiosa, impegnata politicamente da sempre, un’amica sincera alla quale auguro di svolgere brillantemente il suo mandato dimostrando a tutte le donne che niente è impossibile.
Ha qualche consiglio per le nuove generazioni?
Guardarsi intorno e cogliere al momento giusto quello che il paese ti offre e ti mette a disposizione. Impegnarsi oggi per proiettarsi verso un futuro stabile e gratificante, avere sempre dei sani obiettivi senza mai però dimenticare di avere un’anima, quell’anima che sa amare, quell’anima che sa essere solidale con il prossimo, quell’anima che rispetta l’altro, quell’anima che sa di etica e valori.
Che progetti ha Paola Pelino per il futuro?
Ancora tanti. Il mio DNA mi trasmette sempre nuovi stimoli ed impulsi. Curo i rapporti istituzionali per alcune imprese italiane, seguo le vicende politiche con grande interesse e a questo proposito mi fa molto piacere, notizia di questi giorni, leggere che Letizia Moratti, donna che ho sempre ammirato e apprezzato, abbia deciso di continuare a fare politica. Ritengo che con la sua esperienza possa dare quel valore aggiunto alla politica che negli ultimi tempi non ha avuto, tranne poche eccezioni, donne cosi rappresentative e carismatiche. Prossimamente vorrò incontrarla.