Negli ultimi anni, il turismo dentale all’estero è diventato un fenomeno sempre più diffuso tra i pazienti italiani alla ricerca di cure dentistiche a prezzi apparentemente vantaggiosi. Tuttavia, dietro queste offerte si nascondono numerose insidie che rischiano di trasformare un presunto risparmio in un incubo economico e sanitario.
A parlarne è Aldo Corbo, imprenditore siciliano nel settore dentale, che da qualche mese ha avviato un progetto di affiliazione di cliniche dentali ora presenti in tutta Italia. Corbo, con la sua rete di strutture, garantisce cure di qualità a costi certi e contenuti, offrendo un’alternativa sicura e trasparente al turismo dentale estero.
Preventivi fittizi e aumenti improvvisi dei costi
Una delle trappole più comuni adottate dalle cliniche dentali estere riguarda i preventivi online. Questi preventivi, basati spesso su una semplice radiografia inviata via email o whatsapp, propongono cifre allettanti per trattamenti complessi come una riabilitazione completa su impianti. Tuttavia, una volta che il paziente si presenta in clinica, nel 95% dei casi il preventivo lievita in modo significativo. Si passa così dai 9.200/9.400 euro iniziali a somme che possono raggiungere anche i 14.000/15.000 euro. Questa discrepanza viene giustificata con la necessità di ulteriori interventi o con la scoperta di complicazioni che non erano state rilevate prima.
Costi nascosti: viaggio, alloggio e sostentamento
Un altro aspetto che le cliniche estere tendono a omettere inizialmente riguarda i costi accessori, spesso ignorati dai pazienti attratti dal prezzo del trattamento. Andare all’estero per cure dentali comporta spese significative per il viaggio, con biglietti aerei che possono facilmente superare i 300 euro tra andata e ritorno. A questo si aggiungono i costi per l’alloggio, che per una settimana si aggirano intorno ai 400/500 euro (i più economici), e quelli per il vitto e il sostentamento durante la permanenza, che solitamente dura dai 7 ai 10 giorni. Questi costi non sono mai inclusi nei preventivi iniziali e possono pesare in modo rilevante sul bilancio complessivo.
Ritorni frequenti e assistenza carente
Anche dopo aver subito il trattamento, i pazienti spesso devono affrontare ulteriori costi nascosti. Dopo 6/7 mesi è infatti necessario ritornare alla clinica estera per il completamento della riabilitazione o per risolvere eventuali complicazioni. Questo comporta nuovi costi di viaggio, alloggio e vitto, aumentando ulteriormente il prezzo finale della terapia. In caso di problemi post-operatori, molti pazienti scoprono con amarezza che i promessi centri di assistenza in Italia sono spesso inesistenti. Di conseguenza, l’unica soluzione rimane tornare all’estero, con ulteriore aggravio di spese.
Il falso mito del risparmio
Il risultato di queste esperienze è che il presunto risparmio si dissolve rapidamente, lasciando i pazienti con spese totali spesso superiori a quelle che avrebbero sostenuto affidandosi a un professionista in Italia. Inoltre, in Italia esistono Centri Dentaliqualificati, in grado di offrire soluzioni a costi competitivi utilizzando materiali certificati e garantiti, senza necessità di costosi viaggi all’estero.
Conclusioni: fidatevi della qualità italiana
Dietro le promesse di cure a basso costo all’estero si nascondono spesso rischi e insidie che possono trasformare un trattamento dentale in un’esperienza stressante e onerosa. È importante diffidare delle belle pubblicità e delle promesse mirabolanti. Oggi è facile avere canali YouTube e pagine Social dove si sminuisce il lavoro degli altri, spacciandosi come i migliori al Mondo, ma bisogna sempre ricordare che in Italia ci sono professionisti competenti, tecnologie avanzate e materiali di alta qualità che possono garantire cure efficaci e sicure, a prezzi trasparenti e senza sorprese.
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