Arriverà in tutte le librerie e negli store digitali il primo giugno per Rogiosi Editore ”Un male purissimo” (in preorder su Amazon), il primo romanzo di Gennaro Marco Duello, giornalista della redazione Cultura e Spettacoli di Fanpage.it e lettore curioso e instancabile, con 50 titoli letti all’anno.
«Pochi giorni fa ho scoperto che “Un male purissimo” può essere definito un post noir, come nella scrittura di Raul Montanari – racconta Gennaro Marco Duello –. La definizione di Romano De Marco su Limina mi è parsa perfetta: “una narrativa di tensione che riesce a fare a meno di detective, indagini e omicidi (anche se in questo caso i morti ammazzati non mancano)”. Anche per questo, preferisco i romanzi che provano a tradire le gabbie dei generi e cercano di essere un ponte di collegamento tra l’uno e l’altro. Un noir è perfetto per questo: non può essere confinato negli stereotipi (impermeabili, pistole, sigarette e bottiglie di whisky) e fino a quando si occupa delle fragilità esistenziali di uomini e donne, il suo terreno è infinito».
In “Un male purissimo”, sullo sfondo di una Napoli che diventa protagonista a sua volta, la storia di tre uomini – Marzio, Antonio ed Enzo – e degli abissi di tenebra in cui l’anima precipita. Mentre i grattacieli specchiati del Centro Direzionale di Kenzō Tange governano la superficie – restituendo l’immagine di una cittadella produttiva, efficiente, votata all’etica della condivisione –, i parcheggi sotterranei realizzano un budello, una cavità matrigna in cui germinano le più oscure pulsioni umane. Marzio Figurato è un imprenditore di successo, un uomo formalmente ineccepibile: il controfondo dell’anima, tuttavia, tace la confessione di un antichissimo segreto. Antonio Luongo è un operaio notturno: padre padrone di quattro figlie femmine, marito disamorato e violento, estorce denaro per conto di due transessuali colombiane. Enzo Sandomenico, in ultimo ma non da ultimo, è il crocevia che, realizzando l’incontro tra verità e menzogna, squarcia la veste delle mere sembianze.
Il racconto della deriva che nasce dall’incapacità di accettare se stessi; una finestra schiusa sulla sagoma del Vesuvio quando si rovescia e cambia volto.
«C’è un libro in particolare, anzi due, che mi hanno spinto a scrivere, mi hanno fatto dire: “Voglio farlo pure io” – continua Duello –. I libri sono “Dalle rovine” di Luciano Funetta (Tunuè, 2015) e “Cronache Maritali” di Marcel Jouhandeau (Adelphi, 1999). “Dalle rovine” un po’ di più».
L’autore
Gennaro Marco Duello è nato nel 1983. Vive tra Napoli e Francavilla al Mare con sua moglie Gemma e i figli Sofia e Giuseppe. Laureato in Scienze della Comunicazione all’Università Suor Orsola Benincasa. È un giornalista professionista. Lavora nella redazione Spettacoli e Cultura di Fanpage.it dal 2011 e scrive soprattutto di serie tv, fiction e reality, ma realizza anche interviste a scrittori, librai e operatori culturali. Dal 2012 al 2016 ha ideato e condotto il format Fanpage Town, uno spazio virtuale dedicato al mondo della musica, che ha visto la partecipazione di molti nomi illustri del panorama nazionale. È un lettore instancabile e curioso, con una media di 50 libri letti all’anno. Predilige Georges Simenon, Stephen King e Michel Houellebecq e i romanzi che provano a tradire le gabbie dei generi e cercano di essere un ponte di collegamento tra l’uno e l’altro. In questo senso, considera perfetti per lui i noir, in tutte le declinazioni possibili. Un male purissimo (Rogiosi Editore) è il suo primo romanzo.