“Tranne Te” è il nuovo singolo di Veronica Surrentino, cantautrice e musicista, cresciuta col rhythm and blues. Lei ha imparato a “volare” tenendo i piedi per terra, costruendo giorno dopo giorno “sul campo”, di palco in palco, la propria carriera. Veronica ci insegna la consistenza dei sogni, quelli che si fanno a occhi aperti, senza perdere di vista, prima di tutto noi stessi.
Nata a Roma il 7 dicembre ’81, da una famiglia umile che le ha insegnato la dignità e l’importanza del lavoro, grazie al nonno comincia lo studio del pianoforte e “incassa” il no dei genitori che non le permettono di andare allo Zecchino D’Oro. Grazie al loro insegnamento, Veronica ha saputo rimboccarsi le maniche e mettere da parte la musica, quando è stato necessario, per “sopravvivere”. Il talento e la tenacia non l’hanno mai abbandonata e lei, con pazienza e determinazione, ha coltivato il proprio sogno.
Diplomata all’Accademia in canto, pianoforte e recitazione, oggi è felice di accogliere tutto quello che di bello la vita e la musica le hanno regalato. Riservata e di poche parole, quando è su un palco diventa un’altra: la sua voce, calda e graffiante allo stesso tempo, ci mostra una Veronica che nella vita di tutti i giorni, è difficile scorgere.
Oggi si racconta a Zoom Magazine.
Sei stata definita “sognatrice con i piedi per terra”: è così che ti senti?
Assolutamente, perché ho sempre sognato ad occhi aperti, senza dimenticare, tuttavia, che per realizzare tutto quello che avevo dentro avrei dovuto fare della strada e tanta. Mi sono impegnata molto e per coltivare la mia passione per la musica ho studiato e fatto un altro lavoro. Ho sempre progettato e seguito con attenzione l’avanzamento di quella che è la “costruzione” dei miei sogni, senza perdere, per questo, la fantasia.
Che cos’è la musica per te?
La musica è condivisione ed io la condivido con Aldo Martino e Gianfranco Bonavolontà da sempre. Aldo, che è con me da quando avevo poco più di vent’anni, è come un fratello maggiore: ogni cosa, anche la più pazza che ho fatto nella vita, lui c’era. Gianfranco è arrivato sette o otto anni fa e da allora è parte di questa nostra strana famiglia. Per me avere loro equivale davvero ad avere una “famiglia musicale”, con cui condividere e sperimentare. Loro sono stati con me a prescindere dal momento, anche nei più difficili e questo è impagabile. Non serve neanche più parlare, c’è un’empatia incredibile. Questo ci permette di entrare in studio e lasciare che la musica, suonata, prenda il largo in una navigazione senza bussola.
Con “Tranne Te”, ti allontani dalla tua comfort zone, quella del rhythm and blues, per esplorare nuove sonorità. Come è nata?
Ho cominciato a giocare con la ritmica che mi girava in testa, prima ancora che con la melodia. Poi in studio, con Gianfranco al pianoforte e Aldo con il basso alla parte ritmica, abbiamo cominciato a suonarla. Solo così ha preso vita, delineandosi. All’inizio è pura creatività, che non si assoggetta a nessun mestiere o mercato. C’è una ricerca accorata dei suoni, uno studio ben preciso e importante. Siamo “animali” da ‘live’ che fanno musica da sempre e, nel fare l’arrangiamento, pensiamo già a come si farà dal vivo. Siamo dei privilegiati perché abbiamo l’abitudine a fare musica davanti al pubblico che ci regala un’empatia che in studio è difficile trovare. In “Tranne Te“, alla batteria c’è Alessandro Bastianelli, che ha collaborato già molte volte con noi, complice e amico di tanta musica.
Un’abitudine consolidata, la mia, di condividere queste intuizioni, con i miei musicisti che sono per me una vera famiglia musicale. Siamo fatti per la musica dal vivo e solo suonando, da quella idea iniziale che mi frullava in testa, è nata la canzone. È sempre la musica a guidarci, trascinandoci dove intende condurci e questo, devo ammettere, è quello che amo di più.
Quello che è chiaro di te, è che sei una cantautrice raffinata, che sceglie con cura le parole, perché arrivino dritte senza giri o fronzoli inutili. Un testo in equilibrio con la melodia, che trova nella tua sorprendente voce la cornice perfetta. Qual è il messaggio che le affidi?
In “Tranne Te” ho voluto raccontare quanto sia importante trovare in sé, forza e risorse per costruire il proprio futuro. Non volevo che fosse un messaggio scontato e il racconto della solita storia d’amore. “Tranne Te” rappresenta la scelta, una possibilità: è vento tra i capelli. È il ritratto di una donna volitiva, che sa di volere tutto – tranne te. Una libertà di scelta, di emancipazione, non necessariamente riferita ad un compagno, ma a chiunque o a qualunque cosa ci limiti, ci impedisca di agire liberamente.
“Io nuoto libera in un mare
Pieno di mille possibilità
Il vento soffia l’illusione
Io nella testa ho solo musica”
Veronica cantautrice e musicista ma anche, e soprattutto, mamma. L’essere così impegnata con la famiglia ha condizionato la tua carriera?
Sono subito in difficoltà… preferisco ascoltare che parlare di me! Prima di tutto sono una donna, moglie e madre di due bimbi, Sofia e Lorenzo di cinque e sette anni, che sono la mia priorità. Non mi sono mai sentita limitata dalla mia famiglia, anzi credo mi sia d’aiuto nel rimanere fedele e in equilibrio con i miei principi. La musica fa parte di me, è linfa vitale e può suonare strano sentirmi definire prima madre che cantautrice. In realtà la musica mi scorre dentro, mi condiziona positivamente in tutto quello che faccio ed è proprio questo che la rende imprescindibile, al punto che non serve sottolinearne l’importanza.
“Tranne Te” è solo l’inizio di questo nuovo percorso artistico?
Un percorso che mi sta entusiasmando e con il quale spero di sorprendere. Ci sono davvero tante novità in arrivo e anche un “incontro” importante, che al momento non posso svelare. Stiamo già lavorando al prossimo singolo, perché si sa, la musica non si ferma mai!